(DIRE) Roma, 20 apr. - Il tasso di abortivita' volontaria (Ivg)nel 2016 e' risultato in Italia pari a 6,3 casi per 1.000 donne in eta' feconda. Si conferma, quindi, il trend decrescente degli ultimi 10 anni, dopo un periodo di sostanziale stabilita' tra il 1996 e il 2004. Nel 2004, in particolare, il tasso era pari a 9,4 Ivg per 1.000 donne residenti in eta' feconda e la diminuzione, considerando il dato del 2016, risulta di circa il 34%. Il valore piu' alto del tasso si registra in Liguria (10,3 per 1.000), mentre il valore piu' basso si osserva nella Pa di Bolzano (5,2 per 1.000), in Calabria (5,3 per 1.000) e nelle Marche (5,4 per 1.000). È quanto emerge dal 15esimo Rapporto Osservasalute (2017), frutto del lavoro dei 197 ricercatori dell'Osservatorio nazionale sulla salute nelle Regioni italiane, che ha sede a Roma presso l'Universita' Cattolica. L'indagine e' stata presentata nella Capitale, nella Sala Multimediale del Policlinico universitario 'A. Gemelli'.
Rispetto al 2004, secondo il Rapporto, per tutte le regioni si registra una diminuzione del tasso che e' piu' consistente in Umbria (circa il -43%), nel Lazio (circa il -35%) e in Lombardia (circa il -33%). Con riferimento all'eta', le classi con i livelli piu' elevati del tasso sono: 20-24 anni (9,5 per 1.000), 25-29 anni (10,3 per 1.000) e 30-34 anni (10,1 per 1.000).
Rispetto al 2004, si registra una diminuzione dell'indicatore in tutte le classi di eta', in particolar modo per le donne piu' giovani di eta' 15-19 e 2024 anni (rispettivamente, circa il -42% e circa il 37%). Se si considerano le variazioni da un anno all'altro per tutto il periodo dal 1980 al 2016, si nota che la diminuzione piu' consistente dei tassi si e' verificata tra il 1984 e il 1985 (-8,7%), seguita da quella tra il 2014 e il 2015 (-7,3%).
(Wel/ Dire)