Roma, 26 lug. - L'Ordine dei Medici di Roma ribadisce l'importanza della medicina preventiva, invitando tutte le forze politiche "a una posizione di aderenza alle evidenze scientifiche. Le pratiche vaccinali sono l'unica difesa che abbiamo nei confronti di malattie, come il vaiolo, oggi debellato, che prima della vaccinazione causavano milioni di morti". Lo fa sapere in una nota l'Ordine dei medici, chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Roma.
"La vaccinazione e' una necessita' determinata dall'aumento di malattie pericolose, come il morbillo, ed e' una misura che e' stata gia' presa anche in altri paesi, per rientrare nei tassi ci copertura necessari a garantire un'adeguata protezione per la popolazione. Riteniamo, quindi- continua la nota- che la copertura vaccinale sia obbligatoria perche' il vaccino possa proteggere la popolazione da malattie pericolose e che l'attuale obbligo come tale possa essere rivisto, qualora i dati dimostrino il raggiungimento delle quote di copertura ottimali definite dalle organizzazioni internazionali e la politica ha l'obbligo e la responsabilita' di raggiungere questo traguardo".
Secondo l'Omceo di Roma, inoltre, "l'attuale composizione dei vaccini, la quasi totalita' con frazioni antigeniche purificate o virus uccisi, quindi non virus vivi attenuati, rende poco comprensibile per non dire inutile, la necessita' di procedure di quarantena per i soggetti vaccinati, in quanto non esiste la benche' minima possibilita' di contagio a terzi dopo il vaccino. Le pratiche vaccinali a oggi sono gia' personalizzate, nessun medico vaccinerebbe senza prima aver verificato e personalizzato la vaccinazione. Cosi' come i possibili effetti avversi da vaccino sono gia' oggi segnalati dagli operatori. Il personale dei centri vaccinali e' gia' personale qualificato, cosi' come ogni medico, in quanto tale lo e'".
Infine, per l'Ordine, "c'e' da migliorare sicuramente l'efficienza dell'anagrafe vaccinale, questo si'. Renderla unica regionale a disposizione degli operatori, cosi' che ogni pediatra possa avere il quadro vaccinale del proprio piccolo assistito o che possa aggiungere all'anagrafe regionale la vaccinazione eseguita nel proprio studio. Inoltre i vaccini vengono acquistati con gare regionali, non si capisce come un medico possa vere una qualsiasi influenza su tali gare. Certo un obbligo, in Italia, e' sempre antipatico, pero' in assenza di sufficienti coperture previste, e' il male minore. Come si dice a Roma, quando "ce vo' ce vo'".
(Wel/Dire)