(DIRE) Roma, 3 ago. - "Forti e profonde perplessita'" da parte della Societa' Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanita' Pubblica della Regione del Lazio sulla proposta di legge in materia di vaccini presentata dal Movimento 5 Stelle del Lazio. Per la Siti, la proposta contiene, infatti, "diverse imprecisioni e definizioni, non motivate da attuale evidenza scientifica", tanto da indurre il Direttivo a rispondere con un documento "sia critico che propositivo nell'ottica dei principi ispiratori della Nostra Societa' Scientifica, ovvero la Tutela della Salute e della Sicurezza della cittadinanza in ogni sua forma e significato, in particolare di dignita' umana ed etica".
In particolare, la Siti Lazio osserva come l'approccio fondato sulla raccomandazione, previsto dalla norma in oggetto, "non" abbia "dato nel passato i frutti sperati, risultando di fatto una riduzione della copertura vaccinale". Inoltre, l''applicazione di un iter vaccinale articolato attraverso uno screening pre-vaccinale...', "non prende in considerazione il fatto che ad oggi non esistono esami che prevedano i rischi o gli effetti collaterali. L'unica modalita' di approccio scientifico e' un'accurata anamnesi vaccinale (cioe' l'insieme delle domande che vengono poste prima di effettuare la vaccinazione) e la sorveglianza dopo la somministrazione".
La Siti contesta anche la definizione di 'familiarita' per danni da vaccino riconosciuti...', in quanto "risultano alla SItI Lazio casi di associazione tra familiarita' e vaccinazione, mentre e' dimostrata la familiarita' di origine genetica per i casi di autismo. Laddove si prevede nella bozza di legge 'valutazione del quadro clinico individuale dovra' includere un completo e mirato protocollo di analisi...', come gia' detto, non esistono test idonei a prevedere eventuali rischi o effetti collaterali (eventi rari o rarissimi). Per altro, alla proposta che 'Al fine di ridurre al minimo il rischio di reazioni avverse..' si ipotizza l'impiego 'anche con vaccini in formato monocomponente...', si ribadisce come i vaccini combinati sono sicuri ed efficaci".
"Attualmente - evidenzia la Siti - i vaccini hanno un contenuto antigenico ridotto con minor rischio di reazioni locali (ponfi) e generali (febbre). Mentre forti perplessita' evoca l'ipotesi di somministrazione 'a partire dalla fine del secondo semestre...'", ricordando che "il feto produce anticorpi gia' a partire dalla 28a settimana di gravidanza, per cui ritardare la vaccinazione mette il bambino a rischio di malattie (pertosse, le forme invasive da pneumococco, meningococco e Haemophilus Influenzae tipo b, ed altri agenti biologici) che, grazie alle vaccinazioni, sono diminuite o debellate in Italia, ma di nuovo emergenti in altri Paesi (ad es. poliomielite e difterite)".
Quando, poi, nell'art.3 si cita 'in un intervallo minimo raccomandato di 60 giorni...', per la Siti "viene razionale porre all'attenzione che l'attuale calendario vaccinale italiano e' lo stesso utilizzato in tutta Europa e molto simile a quello utilizzato in tutti i paesi industrializzati e che tale periodicita' nasce da studi consolidati che, altresi', non hanno ritenuto idonea la periodicita' citata nella bozza di norma".
Quanto all'affermazione nella proposta di norma che 'Il soggetto che, intrapreso l'iter predisposto alla vaccinazione...' puo' interrompere a sua discrezione l'iter vaccinale, "non si dovrebbe neanche ribadire che la pratica vaccinale non e' solo una scelta "individuale", ma soprattutto un intervento di Sanita' e Salute Pubblica, che persegue un obiettivo di interesse comune sociale e di equita' e non solo individuale".
Una delle "perplessita' maggiori" per la Siti Lazio e' costituita dalle parti della proposta in cui si afferma che 'La scuola garantisce che sia rispettato il periodo di quarantena...' per un soggetto vaccinato. "All'attuale evidenza scientifica, consolidata ed incontrovertibile - replica la Siti Lazio - il vaccinato contro morbillo, parotite e rosolia non trasmette l'infezione, tanto che l'immunizzazione e' raccomandata anche se la mamma del vaccinato e' in gravidanza. Per quanto riguarda la vaccinazione contro la varicella, anche nei rarissimi casi in cui si verifichi la comparsa di vescicole sul tronco, e' sufficiente tenere coperta la parte".
Quanto alla affermazione nella proposta di legge rispetto alla scuola che 'non entra nel merito...' della verifica vaccinale, la Siti Lazio risponde: "Per la tutela della salute, la scuola dovrebbe entrare sempre nel merito garantendo, ad esempio, la presenza di uno o massimo due non vaccinati per classe, per ridurre il pericolo di un focolaio epidemico".
La Siti Lazio auspica, quindi, un passo indietro e si rende "disponibile ad un confronto ed ad una condivisione scientifica per riformulare tale norma nell'interesse della Salute e della Sanita' Pubblica".
(Wel/ Dire)