(DIRE) Roma, 20 set. - Piu' del 50% delle patologie tempo dipendenti passano dal pronto soccorso, ben piu' di quanto generalmente noto sulla base delle stime ufficiali: si tratta di un enorme volume di attivita' che riguarda infarto cardiaco, ictus, trauma maggiore e sepsi, tutti casi che arrivano in pronto soccorso e proseguono poi il loro iter clinico nelle diverse discipline. Le altre diagnosi di queste patologie riguardano casi che si verificano mentre il paziente sta gia' seguendo altri percorsi di cura e quindi non accede all'emergenza. Il pronto soccorso conferma cosi' il suo ruolo strategico nella gestione di patologie in cui la tempestivita' dell'intervento di cura e' un fattore essenziale. È quanto emerge da una raccolta dati promossa sa Simeu su un campione di 92 pronto soccorso che rappresentano circa 5 milioni passaggi all'anno, un quarto del totale nazionale. I dati si riferiscono al 2016 e sono stati proiettati sul totale dei passaggi nazionali.
L'indagine si e' svolta nell'ambito dell'Accademia dei Direttori, organizzata a Bologna dalla Societa' italiana dell'emergenza-urgenza, il 18 e 19 settembre: 150 direttori di dipartimento e struttura complessa della Medicina di emergenza-urgenza dalle diverse regioni d'Italia hanno discusso dei principali temi relativi al pronto soccorso partendo dall'attivita' concreta e quotidiana dei singoli centri, evidenziando i problemi comuni per ottenere una maggiore efficienza delle cure.
I casi tempo dipendenti che passano complessivamente dai pronto soccorso italiani in un anno: Sepsi: 110.000 casi di PS all'anno; Trauma maggiore (trauma che implica il pericolo di vita del paziente): 78.000 casi; Stroke (Ictus): 102.000; Stemi (Infarto Cardiaco): 72.000 casi.
"Il risultato della raccolta dati- spiega Maria Pia Ruggieri, presidente nazionale Simeu- sottolinea l'importanza dell'attivita' di ricerca basata su dati concreti: raccogliendo i dati reali, analizzandoli in dettaglio e valutandone sia aspetti clinici che organizzativi, le societa' scientifiche possono svolgere un importante servizio per una programmazione sanitaria nazionale sempre piu' efficace. Nello specifico di questa ricerca, ad esempio i casi di trauma maggiore nei pronto soccorso, risultano essere quattro volte piu' frequenti rispetto alle stime ufficiali. Si tratteggia cosi' un fenomeno importante e sottovalutato, che va studiato nelle sue cause, per valutare nuove strategie di intervento e migliorare i percorsi di cura".
L'Accademia ha rappresentato un'inedita occasione di confronto e riflessione al termine della quale la comunita' dei professionisti ha individuato alcune condizioni indispensabili per la qualita' e la sicurezza delle cure in emergenza-urgenza, che saranno oggetto nei prossimi giorni di una lettera per il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Simeu ha intitolato questa prima edizione dell'Accademia dei Direttori a Francesco Stea, direttore del pronto soccorso di Bari, tra i principali fautori della Medicina di emergenza in Italia, scomparso nel 2016.
(Wel/Dire)