(DIRE) Madrid (Spagna), 11 set. - "L'Italia e' in prima fila per rendere accessibile ai pazienti l'innovazione terapeutica in oncologia e questo e' possibile per merito dei 500milioni del Fondo destinato ai farmaci innovativi per la cura dei tumori destinati dal Governo lo scorso anno. Un Fondo che confidiamo sia confermato anche per il 2018 dal primo ministro Gentiloni": lo ha affermato a Madrid, durante i lavori dell'Esmo, Carmine Pinto, presidente dell'Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom).
Cosi', mentre anche all'Esmo il dibattito internazionale di politica sanitaria si concentra con preoccupazione sulla possibilita' (o meno) che le terapie oncologiche a maggior tasso di innovazione e di costi siano effettivamente a disposizione di tutti, l'Italia conferma con la vittoria del suo approccio universalista, conforme all'art.32 della carta costituzionale.
Il Fondo in questione era stato varato dal governo Renzi nell'autunno del 2016 vincendo le resistenze strenue del ministro Pier Carlo Padoan ed ha assicurato nel 2017 l'accesso a sei farmaci innovativi (due in ematologia e quattro in oncologia), terapie che si assommano alle altre 38 gia' immesse nel SSN italiano a partire dal 2010. "Stiamo cosi' riuscendo a gestire l'innovazione che avanza", prosegue il presidente Aiom, "in piena collaborazione con il ministro Lorenzin e con l'Aifa, assicurando ai pazienti le cure piu' avanzate e tranquillita' economica alle Regioni".
Tutto bene dunque, nell'approccio italiano ai riflessi socio-sanitari delle tematiche oncologiche? Quasi, visto che ci sono nuove zone "buie" dell'assistenza, tematiche che fini a qualche anno fa erano quasi inesistenti. "Il problema, oggi, sta nelle emergenze sociali che avanzano e che investono il sistema delle cure": secondo Pinto, la nuova emergenza e' infatti rappresentata dal "corollario di nuove problematiche sociali che incrociano l'oncologia, rappresentato dal grande anziano solo in terapia, dallo straniero residente oppure irregolare che viene diagnosticato di neoplasie, dal giovane disoccupato o con disagi, persone che con grande fatica sono gestite dai normali canali sanitari". Anche verso questi mondi sara' necessario un impegno, ma sara' di tipo organizzativo piu' che economico e sara' questo, sempre secondo Aiom, il nuovo banco di prova di una nuova ed effettiva integrazione tra ospedale e territorio". E se ci sono "nuove risorse da intercettare - ha precisato Pinto, tornando su un tema caro agli oncologi - "queste possono arrivare anche attraverso una maggiore tassazione delle sigarette: ricordiamoci infatti che in molti Paesi del mondo il prezzo del pacchetto e' molto piu' alto che in Italia, proprio per diminuire la diffusione delle neoplasie polmonari, aumentando allo stesso tempo l'introito delle accise statali da utilizzare in ricerca e cura".
L'insieme di questi messaggi - con la richiesta di conferma del Fondo per l'innovazione in testa - sara' presentato dall'AIOM al Governo: Gentiloni e' infatti atteso al convegno degli oncologi italiani che si terra' dal 27 al 29 ottobre a Roma. La speranza dell'Aiom e' la conferma della dotazione da 500milioni, magari integrata con altri 50milioni necessari per sostenere i test di laboratorio: se si intende somministrare il farmaco giusto al paziente giusto, il lavoro di laboratorio diviene infatti essenziale per identificare predittivamente i pazienti rispondenti alle nuove cure.
(Wag/Dire)