(DIRE) Roma, 8 set. - Il Sindacato dei Medici Italiani, Smi, contesta duramente la proposta del Governo: dice "no all'innalzamento della eta' pensionabile per le donne". Per il segretario generale dello Smi, Pina Onotri, questa ipotesi "segna un altro primato negativo anche rispetto al resto dell'Europa, dove la previsione di aumento dell'eta' pensionabile per le donne e' molto piu' graduale".
"Una decisione ingiustificata - ha aggiunto - e' anche incomprensibile che riduce le tutele sulle donne, oltretutto con la sfacciata giustificazione di una equiparazione con gli uomini che, oltretutto, non ha riscontro nella realta' del mondo del lavoro. Ancora oggi esiste un gap negativo enorme sui salari, i compensi professionali, e la tutela dei diritti".
"Vogliamo ricordare - ha spiegato Onotri - che nella categoria medica le donne sono quasi il 60%. Una professione sempre piu' rosa che vive sulla propria pelle l'assenza di serie politiche di conciliazione e di welfare, dalla maternita' all'accudimento familiare".
"È impensabile costringere queste stesse professioniste a stare a quella eta' in prima linea, in settori usuranti e nevralgici del Ssn: il 118, una sala operatoria o in Pronto soccorso oppure in una guardia medica notturna. Infine - ha concluso il segretario generale dello Smi - questa decisione ha serie ripercussioni anche sulla occupazione, per esempio, per i molti giovani che cercano lavoro e che avranno un ulteriore ostacolo da questo blocco. È una scelta grave e che vedra' la nostra ferma opposizione".
(Wel/ Dire)