(DIRE) Roma, 6 set. - "Lo chiamano, in gergo, 'limbo formativo': e' quella zona grigia in cui sono parcheggiati i neolaureati in medicina, in attesa di completare il loro percorso di studi, iscrivendosi o alle scuole di specializzazione, o al corso di formazione specifica in medicina generale". E' quanto si legge in un comunicato della Federazione nazionale degli ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri.
"Un'attesa che- prosegue il comunicato- a fronte della discrepanza tra il numero di laureati e i posti nelle scuole, puo' durare anche anni, tempo nel quale i giovani professionisti sono destinati alla disoccupazione e, ancor piu' frequentemente, alla sotto-occupazione, procrastinando tutti i progetti di realizzazione personale e familiare, oltre che professionale.
E, mentre il collo di bottiglia si restringe sempre di piu', a fronte dell'aumento degli aspiranti specializzandi o medici di medicina generale e della sostanziale invariabilita' dei posti messi a concorso, la famigerata gobba pensionistica, cioe' l'ondata di pensionamenti prevista per i prossimi anni, incombe.
"Saranno 36.000, secondo le proiezioni presentate a Siena nell'ultimo consiglio nazionale, i medici che resteranno intrappolati nel cosiddetto imbuto formativo nei prossimi dieci anni- spiega il presidente della Fnomceo, Roberta Chersevani- laureati che non riusciranno a iscriversi ne' alle scuole di specializzazione ne' al corso di formazione specifica in Medicina generale, rimanendo cosi', di fatto, 'formati a meta'', senza poter accedere alla professione, e costretti a emigrare o a accettare condizioni di sottoimpiego. A fronte di questo, ci sara' l'ondata di pensionamenti, quasi uno tsunami che coinvolgera', nello stesso periodo, il 70% dei medici oggi in servizio".
"La Fnomceo- continua Chersevani- chiede da tempo, e lo ha fatto ancora a luglio con una mozione approvata all'unanimita' proprio a Siena, un numero adeguato di contratti, almeno 7/8000, e di accessi al corso di formazione per la medicina generale.
Richieste, sinora, rimaste quasi inascoltate, perche' ogni anno si scontrano con le ragioni di bilancio. A questo si aggiunge l'ormai inaccettabile ritardo delle procedure pre-concorsuali, che stanno scontando, sul loro cammino, diversi ostacoli, legati all'accreditamento delle Scuole. Per sbloccare la situazione, assicurando ai nostri giovani l'accesso in tempi rapidi a una formazione di qualita', abbiamo chiesto un incontro al ministero della Salute e al Miur".
Alla voce della Fnomceo si aggiunge ora, ancora una volta, quella del suo Osservatorio giovani professionisti, coordinato da Alessandro Bonsignore. I giovani della Fnomceo proprio ai due Ministri Lorenzin e Fedeli hanno scritto oggi una lettera aperta, per sollecitare una rapida conclusione dell'iter. "Da oltre tredici mesi, i laureati in Medicina aspettano il bando per il concorso per l'accesso alle scuole- spiega Bonsignore- questo ritardo penalizza sia i laureati in attesa, sia coloro che sono gia' inseriti nelle scuole, ai quali va assicurato un valido percorso formativo, sia il sistema sanitario nazionale nel suo complesso: per quanto riguarda l'assistenza attuale, che, e' inutile nasconderselo, si basa anche sull'apporto degli specializzandi, sia per il futuro, quando si prevede una carenza di medici di medicina generale e di specialisti".
(Wel/Dire)