(DIRE) Roma, 6 set. - "La Legge sulla Concorrenza, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 14 agosto, presenta gravi elementi di incostituzionalita', che pero' non possono essere contestati direttamente dalla Fnomceo: pertanto, proponiamo di conferire a eminenti giuristi un incarico per indicarci le corrette ed efficaci procedure da seguire". Ad affermarlo, di fronte al Comitato Centrale della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo) riunito in queste ore a Roma, e' stato poco fa il presidente della Commissione Albo Odontoiatri Giuseppe Renzo, in quanto "rappresentante della Professione e dei Professionisti". Lo ha fatto dopo aver motivato, nero su bianco, le sue convinzioni in una lettera inviata ieri al presidente della Fnomceo, Roberta Chersevani, e a tutti i componenti del Comitato Centrale, che all'unanimita' hanno raccolto l'appello.
Quattro le principali criticita' riscontrate, che - si legge nella lettera - "si traducono in una manifesta violazione dei principi costituzionali contenuti negli articoli 3, 32 e 117, sotto i profili dell'uguaglianza e della tutela della salute": la mancanza di un limite, nelle societa' di capitale introdotte dalla normativa, all'apporto del capitale stesso rispetto a quello dei professionisti; l'assenza del controllo ordinistico sulla loro attivita'; la prevalenza dell'interesse economico a discapito dell'appropriatezza delle cure; la rivoluzione del sistema normativo per l'esercizio delle professioni intellettuali, che prevedeva sinora l'iter laurea-abilitazione - iscrizione all'albo e la responsabilita' penale per chi esercitasse in carenza di questi requisiti.
"Dobbiamo vedere - ha gridato Renzo - se le nostre sono ancora professioni protette in quanto poste a garanzia del diritto costituzionale della tutela della Salute o se ne siamo usciti a nostra insaputa, coperti dal silenzio assordante dei Ministeri vigilanti".
"Questo percorso - ha concluso - ha messo in atto non solo una struttura di prestazioni e servizi ma una vera e propria rete di assistenza posando solo sulla forza economica: cosa succedera' quando le ragioni del profitto si scontreranno con il bene del paziente? Il capitale guarda, come e' sua natura, a massimizzare l'utile, noi guardiamo, come e' nostra vocazione prima ancora che compito, alla tutela della salute e alla relazione di cura".
"Anche la professione medica non e' al riparo da questa deriva - ha aggiunto il Vicepresidente della Fnomceo, Maurizio Scassola. - L'onda gigante del capitale sta in molte Regioni spazzando via poliambulatori, studi privati, laboratori. Dobbiamo alzare la testa e allearci con i cittadini".
"Sono stati i cittadini stessi, le associazioni di consumatori e di pazienti, a capire e supportare la nostra battaglia - ha concordato Renzo -. Il pericolo e' avvertito anche da quella che doveva essere la nostra controparte, e che non si sente tutelata, ma bensi' minacciata, da questa legge".
(Wel/ Dire)