(DIRE) Roma, 23 ott. - "Fare i medici sembra quasi che non sia piu' possibile, o per lo meno ce lo stanno rendendo molto complicato. Cio' anche perche' i programmi che siamo costretti ad utilizzare nascondono fasi che, per ogni singolo atto, necessitano di moltissimo tempo che va sottratto, irrimediabilmente, ad altri aspetti fondamentali del nostro lavoro, come quello dedicato al paziente e passato al suo fianco. I sistemi informatici, attualmente, presentano il fondamentale difetto che necessitano di tempi tali da essere piu' un problema che un aiuto. Occorrono certamente procedure piu' snelle e con una nuova tecnologia pensata appositamente per le procedure mediche e la loro registrazione, riducendo la documentazione e non aumentandola. Da quando l'informatica e' divenuta di dominio pubblico oltre ai molti innegabili vantaggi, sono comparsi anche imprevedibili e sconosciuti svantaggi. Le cartelle cliniche, precedentemente di poche pagine, ora sono costituite da centinaia di fogli. Gli Utenti, poi, hanno ora il controllo immediato di tutto cio' che il medico comunica ed afferma, attraverso la consultazione delle banche dati disponibili su internet". Cosi' in un comunicato Alessandro Garau, segretario del sindacato CoAS Medici Dirigenti.
"Sappiamo di essere sempre di piu' sotto osservazione, giudicati per come agiamo e pensiamo; ne e' l'esempio lampante il caso del movimento d'opinione sui vaccini che da mesi riempie le cronache di giornali e televisioni, alimentando una serie di polemiche, spesso assolutamente fini a se' stesse e indirizzate ad affermare principi di liberta' che non hanno niente a che fare con la pratica vaccinale ed i risultati dell'epidemiologia delle malattie. Tutta questa informatizzazione spesso frutto di analisi imperfette di procedure cliniche consolidate, abbinata a una mancata ristrutturazione numerica degli organici e del regolare turn-over degli staff medici, sta mettendo in grave difficolta' interi reparti e strutture ospedaliere. Queste nuove modalita' di conservazione dei dati, la progressiva contestazione da parte degli Utenti, vanno ad interferire pesantemente con il nostro lavoro, cioe' l'assistenza e la cura necessarie per assicurare il migliore trattamento e percorso sanitario possibile al nostro paziente. C'e' veramente la necessita' di permetterci di tornare a svolgere il nostro compito di medici secondo le regole di Ippocrate, a svolgere cioe' la propria professione secondo scienza e coscienza, senza utilizzare i medici per archiviare dati informatici di nessun valore o trasformarli in esperti di programmi di dubbia utilita'", conclude Garau.
(Wel/Dire)