(DIRE) Roma, 10 nov. - Sono circa 100 mila in Italia i bambini fra i 0 e i 14 anni affetti da ipoacusia, condizione che impedisce il corretto sviluppo delle abilita' linguistiche influendo sulla comunicazione, sul comportamento, sullo sviluppo socio-emotivo e sull'andamento scolastico del bambino. Ogni anno nel nostro Paese nascono circa 2mila bambini con gravi problemi all'udito che rischiano di essere molto penalizzati se questi non vengono individuati subito e trattati in modo corretto. Ma come riconoscere i campanelli d'allarme dell'ipoacusia nel bambino?.
"In occasione della settimana dedicata all'udito, il provider ECM 2506 Sanita' in-Formazione e il professor Giuseppe Attanasio, medico specialista in Otorinolaringoiatria presso il Policlinico Umberto I di Roma, in collaborazione con Consulcesi Club- continua il comunicato- forniscono un'utile guida ai genitori attraverso il corso ECM FAD (Formazione a Distanza) "Ipoacusia infantile e protesizzazione acustica". Abbinato al corso, il Film Formazione "Matilde", un cortometraggio la cui protagonista e' una bambina sorda che con una forza d'animo fuori dal comune riesce ad abbattere le barriere della comunicazione che troppo spesso imprigionano chi non puo' sentire".
"È il linguaggio quel segno che aiuta i genitori a comprendere che c'e' un problema uditivo di grado medio- afferma il professor Giuseppe Attanasio, responsabile scientifico del corso, che spiega "Se il bambino a 2-3 mesi non pronuncia alcune consonanti, come la M, la P o la B, oppure se a 6-9 mesi ha un balbettamento ancora molto povero si puo' cominciare a pensare a qualche problema. Puo' essere considerato un altro campanello d'allarme se a 12 mesi non risponde a dei comandi semplici o quando viene chiamato per nome. È ovvio che se i genitori non riescono a cogliere questi segni, verso i 18-24 mesi il bambino ipoacusico non sviluppera' la capacita' di pronunciare parole o frasi".
"Le cause infettive e tossiche sono le piu' frequenti tra i fattori scatenanti dell'ipoacusia infantile acquisita- illustra Attanasio- innanzitutto le malattie trasmesse dalla madre durante la gravidanza, il cosiddetto complesso TORCH (Toxoplasma, Rosolia, Citomegalovirus ed Herpes Simplex), tutti agenti patogeni molto pericolosi per il feto. Ci sono poi sordita' legate ad ipossia durante il parto- continua Attanasio- e quelle post-natali infettive, causate ad esempio da parotite, meningite, morbillo ma anche legate a farmaci ototossici come alcuni antibiotici o anche ipoacusie derivanti da traumi, per esempio fratture o lesioni craniche. Considerando che il 30% dei bambini ipoacusici sono soggetti a patologie che sfuggono agli screening uditivi prenatali perche' non si manifestano alla nascita ma solo nei mesi o negli anni successivi, e' essenziale- conclude Attanasio- che il medico, soprattutto il neonatologo e il pediatra, sia formato e sappia essere sollecito in termini di diagnosi precoce, che in questi casi e' fondamentale".
(Wel/ Dire)