(DIRE) Roma, 22 mar. - "Ho intenzione, insieme anche ad altri colleghi parlamentari, di fare una scelta coraggiosa in linea con quanto già intrapreso in alcune regioni italiane, come la Toscana e l'Emilia Romagna, che hanno introdotto l'obbligatorietà per l'iscrizione alle scuole non dell'obbligo. La mia idea è quella di introdurre a breve una legge di iniziativa parlamentare per estendere l'obbligatorietà ad altre vaccinazioni oltre a quelle quattro che lo sono già". Così il responsabile Sanità del Pd, Federico Gelli, intervistato dal direttore dell'agenzia Dire, Nico Perrone.
"Sto pensando per esempio alla vaccinazione contro il morbillo- prosegue- che ha dimostrato come una diminuzione dell'attenzione e della sensibilizzazione in questo settore ha riportato una recrudescenza dei casi: basti pensare che nel 2016 si sono manifestati 844 nuovi casi di morbillo e coloro che pensano che per poterlo affrontare bisogna contrarre la malattia dicono una grande sciocchezza, perché non si rendono conto delle complicanze che a livello neurologico e complessivo della salute di un individuo può arrecare soprattutto nelle persone in età adulta". Secondo Gelli l'unico strumento in grado di combattere le malattie infettive "che in alcune parti del mondo ancora oggi mietono migliaia di vittime- aggiunge- è la prevenzione. Penso anche a quella importantissima contro il papilloma virus, per prevenire i tumori dell'apparato genitale femminile".
Il responsabile Sanità del Pd tiene quindi a sottolineare che con il Piano nazionale vaccinazioni "inserito all'interno del finanziamento dei Livelli essenziali di assistenza, garantiamo a tutti i cittadini italiani, di qualunque ordine e ceto economico, una totale copertura gratuita per le tipologie di vaccinazioni. Siamo l'unico Paese al mondo, e questo è importante ricordarlo, a garantire a tutti la possibilità di potersi vaccinare non solo con le vaccinazioni obbligatorie ma anche con quelle facoltative immesse sul mercato e definite dall'Istituto superiore di sanità".
Fino ad oggi, intanto, una delle possibili cause della non adesione alla campagna di vaccinazione soprattutto da parte delle famiglie è stato il fattore economico. "Ma questo non è sufficiente- dice ancora Gelli- e c'è bisogno di trovare altri strumenti e modalità, non solo comunicative, per una corretta informazione. L'unica fonte non può essere infatti 'Dottor Google', se mai quella può essere una fonte collaterale. Proprio su questo dobbiamo far passare un messaggio diverso nelle scuole, con le famiglie, con gli insegnanti e soprattutto- conclude il responsabile Sanità del Pd- dobbiamo fare in modo che il livello istituzionale prenda posizioni più rapide e precise".
(Cds/ Dire)