(DIRE) Roma, 20 mar. - Si sa, la bella stagione porta con sé sole, giornate che si allungano e temperature che si alzano e ci permettono di trascorrere più tempo all'aperto. Ed è per questo che per molti primavera significa buonumore, energia e positività. Per molti, ma non per tutti: il 33,6% degli italiani associa infatti la primavera all'arrivo delle allergie e al malessere che esse portano con sé. È quanto emerge da un'indagine di Assosalute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione) effettuata a febbraio 2017 su mille cittadini.
La ricerca, in particolare, evidenzia quanto le allergie siano un problema di salute diffuso: circa il 40% del campione dichiara di soffrire di una qualche forma allergica e, in particolare, la quota di allergici che soffrono inesorabilmente tutte le primavere, spesso o sempre, è pari al 19,5% del campione, percentuale in aumento rispetto al 16,7% rilevata nel 2014. E se non si rilevano significative differenze tra uomini e donne, quello della rinite allergica sembra essere un problema che riguarda in misura crescente i giovani: uno su quattro under 30 si dichiara allergico.
"Il calcolo di prevalenza- dice il professor Giorgio Walter Canonica, presidente Siaac (Società italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica)- riferisce un 30% circa di adolescenti con rinite, con trend in crescita, è si calcola che questa stessa popolazione potrebbe arrivare al 50% nel 2020". Intanto starnuti (62,1%), prurito agli occhi (57,5%), lacrimazione (47,7%) e naso chiuso (39,4%) sono i sintomi più fastidiosi delle allergie, rappresentando fattori limitanti per gli impegni quotidiani: quasi il 45% degli intervistati dichiara di non dormire bene la notte, mentre il 32,5% di avere difficoltà a concentrarsi mentre, soprattutto i giovani, affermano di 'sentirsi malati'.
"Difficoltà del sonno e conseguente irascibilità- prosegue Canonica- sono tra gli effetti più fastidiosi per chi soffre di allergie primaverili. Questo condizionamento negativo nel riposo notturno limita il rendimento del soggetto allergico, riduce drasticamente la produttività lavorativa per gli adulti e dello studio nei giovani o bambini. Questa è la conseguenza più impattante anche a livello di costi sociali che la rinite allergica si porta dietro".
E se con il passare dell'età l'allergia viene vissuta meno come una malattia ma più come fastidioso elemento di disturbo della vita di tutti i giorni, i suoi sintomi condizionano non solo chi ne soffre ma limitano anche la quotidianità e le abitudini della vita dell'intera famiglia. L'irritabilità e il cattivo umore causati dall'allergia possono creare situazioni di contrasto e litigi in famiglia (41,6%), limitarne la vita all'aria aperta (40%) e le interazioni sociali (21,1%). Insomma, l'allergia rende la vita familiare più pesante e difficile, ancor più se si hanno figli piccoli che, in caso di allergie, diventano ingestibili.
Per tenere a bada i sintomi delle allergie primaverili, quasi la metà degli italiani fa ricorso ai farmaci senza obbligo di prescrizione (antistaminici e antiallergici, decongestionanti, vasocostrittori e corticosteroidi) che conoscono per esperienza, percentuale in aumento rispetto al 2014 (42,5%) e che sale al 56,1% tra coloro che dichiarano di soffrire di rinite allergica tutti gli anni.
Inoltre, circa il 32% si affida al consiglio di uno specialista della salute, il medico o il farmacista. Una quota non minoritaria (18,6%) si affida a prodotti naturali mentre solo il 6,8% dichiara di aver ricorso al vaccino.
Più in generale, si rileva un'alta propensione a combattere i sintomi delle allergie respiratorie tanto che, rispetto ai dati della medesima indagine effettuata nel 2014, diminuisce di 9 punti percentuali (attestandosi al 13,3%) la fetta di coloro che dichiarano di aspettare che l'allergia passi da sola.
"L'incidenza di allergie respiratorie è in costante aumento ed è correlata non solo a fattori genetici, ma anche a stile di vita e a fattori ambientali- aggiunge Canonica- in linea di massima la percentuale di persone che soffrono di allergie si attesta intorno al 40% della popolazione generale, confermando il risultato della recente indagine di Assosalute".
Conclude infine l'esperto: "E' un dato di fatto che il soggetto allergico ha sicuramente imparato a gestire con soddisfazione i sintomi più comuni della rinite anche attraverso l'impiego di i farmaci da banco. È comunque molto importante ricordare ai pazienti di far ricorso al consiglio del farmacista o del medico per gestire al meglio la sintomatologia".
(Wel/ Dire)