(DIRE) Roma, 17 mar. - Con il nuovo Acn della Specialistica Ambulatoriale Convenzionata nascono ufficialmente le Aft (Aggregazioni Funzionali Territoriali) e le Uccp (Unità complesse cure primarie) il cui compito è quello di: assicurare l'erogazione delle prestazioni territoriali (Medicina Generale, Medicina Specialistica Ambulatoriale, Assistenza infermieristica, sia ambulatoriale che domiciliare); garantire la continuità dell'assistenza mediante l'utilizzo della ricetta elettronica dematerializzata e il continuo aggiornamento della scheda sanitaria individuale informatizzata e del Fse; garantire l'accessibilità all'assistenza territoriale per tutto l'arco della giornata per tutti i giorni della settimana; garantire la continuità dell'assistenza nelle tre declinazioni (relazionale, gestionale ed informativa) prevedendo l'applicazione di percorsi assistenziali condivisi e l'integrazione informativa tra le componenti della medicina convenzionata e la rete distrettuale ed ospedaliera.
Riflettere su questi nuovi assetti organizzativi e sui rapporti funzionali che questi hanno con l'organizzazione più complessiva delle attività e dei servizi distrettuali, diventa dunque urgente. Lo specialista ambulatoriale ha competenze specifiche e la consapevolezza che gli interventi clinici e terapeutici non possono limitarsi ad un approccio isolato e frammentato ma devono essere centrati sulla presa in carico da parte di tutti coloro che condividono il percorso assistenziale, del paziente.
"Il filo conduttore è quello di evidenziare un percorso di condivisione del lavoro in team multispecialistici, alla luce dei nuovi modelli organizzativi territoriali che prevedono l'istituzione delle Aft e delle Uccp per fornire ai pazienti un'assistenza sanitaria e sociosanitaria efficiente ed efficace- spiega Antonio Magi, Segretario Generale Sumai Assoprof- Ad una popolazione che vive più a lungo è legato anche l'incremento delle patologie croniche che impattano pesantemente sul nostro Servizio sanitario con una progressione che non mostra segni di arresto: si stima infatti che circa il 70-80% delle risorse sanitarie nei paesi avanzati, sia oggi speso per la gestione delle malattie croniche e che nel 2020 le stesse rappresenteranno l'80% di tutte le patologie nel mondo. Ecco quindi che stiamo parlando di una vera emergenza sanitaria del futuro. Ma, purtroppo, alla percezione di questo scenario non sta corrispondendo un altrettanto adeguato riassetto del nostro Servizio sanitario. O per meglio dire: il disegno c'è, le leggi pure, ma esse sono de facto inapplicate".
Che fare dunque? La ricetta del Sumai Assoprof è la seguente e Magi la illustra in questo modo: "Il modello di cure primarie che proponiamo da tempo, le cui basi sono presenti nella nostra nuova convenzione firmata per la parte normativa nel luglio del 2015, va oltre la tradizionale funzione di filtro tra Ospedale e Territorio, ma guarda alla capacità di integrazione tra cure primarie e cure secondarie. Operando una svolta qualitativa epocale nella quale viene facilitata e implementata l'integrazione verticale dell'assistenza (gestione di specifiche malattie dell'assistenza primaria e terziaria) e orizzontale (integrazione dell'assistenza vicino ai bisogni dell'individuo, priorità ai bisogni più ampi della comunità e della popolazione). Ed è proprio in questa rete che gli specialisti ambulatoriali nella loro specificità, rappresentano un punto di riferimento ben preciso, essendo capaci di offrire, già da oggi, tutte le competenze indispensabili in una dimensione articolata, con le nuove modalità organizzative che possono modularsi sulle diverse necessità locali. Nonostante gli accordi però il nuovo modello stenta a decollare bloccato dalla mancanza di specifici e finalizzati investimenti economici, dal ritardo nell'ammodernamento delle strutture e soprattutto dai problemi legati al personale (rinnovo contratti, precari, nuove assunzioni). A tutt'oggi infatti è molto probabile che, se non si affronta seriamente il problema del ricambio generazionale, si rischia di rendere vana la riforma delle cure primarie, con buona pace di tutto lavoro fatto fin qui per costruire un nuovo modello di cure territoriali integrate che cerca di far uscire fuori la professionalità del territorio dai tipici compartimenti stagni cui siamo stati abituati. Applicazione delle norme e investimenti nelle nuove generazioni per combattere la sfida della multi cronicità è la ricetta organizzativa del Sumai-Assoprof per la sanità di cui abbiamo bisogno. Ora diamo gambe a fiato ai nuovi modelli o dovremo rimettere tutto nuovamente in discussione, a partire dal Ssn", conclude Magi.
(Wel/ Dire)