(DIRE) Roma, 30 mag. - Trasferire in modo efficace le conoscenze teoriche alle situazioni reali, con la consapevolezza che le nuove tecnologie devono accompagnare i professionisti verso la sempre maggiore tutela del benessere dei pazienti. Questo il focus del 13esimo congresso nazionale della Siared, la Societa' italiana di Anestesia, rianimazione, emergenza e dolore, a Roma alla presenza di oltre 500 specialisti del settore. Un appuntamento dedicato alle 'nuove frontiere" del settore che rende indispensabile una crescita costante dei professionisti, come spiega la presidente Siared, Adriana Paolicchi: "L'applicazione e' fondamentale soprattutto per trattare il paziente critico in terapia intensiva. Ma le nuove tecnologie sono applicate anche nell'area del dolore e dell'emergenza, che ci riguarda direttamente".
Un aspetto su cui insistere e' la tailored anestesia, ovvero a misura di ogni paziente che sostituisce l'approccio con dosaggi standard dei farmaci: "Il monitoraggio adeguato ci permette di migliorare le nostre conoscenze- spiega Paolicchi- in modo da rispondere meglio alle esigenze di ogni singolo individuo". Ad esempio, "oggi i pazienti sono sempre più anziani e hanno delle caratteristiche diverse rispetto ai più giovani". Oppure, altri ambiti di applicazione sono quello della terapia intensiva, per cui richiedere esami specifici a beneficio del paziente, o della terapia del dolore e del trattamento post-chirurgico con tecniche loco-regionali diverse per ogni tipo di intervento". E cosi' i nuovi impulsi per la gestione del malato tengono conto "dell'antibioticoterapia evidence based, della programmazione e del trattamento del delirio, la cui prevenzione e' multidimensionale e deve prevedere tra l'altro un trattamento adeguato del dolore, l'uso limitato della sedazione profonda, la mobilizzazione precoce, la promozione del sonno, la rimozione precoce dei mezzi di contenimento".
Fondamentale come concetto, al punto di rivestire un ruolo di filo conduttore, e' il passaggio dal laboratorio al letto del paziente: e' la cosiddetta medicina traslazionale. Si tratta di "avvicinare i risultati della grande opera di ricerca nei laboratori al progresso clinico e in ultimo al beneficio per i pazienti", chiarisce la presidente Siared.
Come per tutti gli approcci nuovi, la corretta applicazione della medicina traslazione incontra ancora degli ostacoli, a causa del persistere di limiti formativi, tecnologici e organizzativi in ambienti sanitari. E questo nonostante l'obiettivo sia proprio eliminare le barriere che troppo spesso si creano tra il laboratorio e la clinica. Una problematica comunque destinata a cambiare: l'evoluzione delle conoscenze scientifiche e tecnologiche infatti, spiegano dal congresso Siared, sta rapidamente modificando i percorsi di cura verso un futuro avvicinamento tra i due poli per offrire le migliori cure al paziente.
(Wel/ Dire)