(DIRE) Roma, 18 mag. - La tiroide e le problematiche di interesse chirurgico. Di questo, e non solo, si discuterà nel congresso regionale della Sicop Lazio, in programma sabato 20 maggio alla Domus Urbis, in via della Bufalotta 550, a Roma, dal titolo 'Le patologie tiroidee di interesse chirurgico'.
Tra i vari temi affrontati nel corso del convegno, ampio spazio verrà dedicato alla gestione del cancro differenziato della tiroide alla luce delle più recenti linee guida con approfondimenti sul ruolo dell'ecografia, dell'esame citologico e dell'impiego dei marcatori immunocitochimici e geneticomolecolari.
Per quanto riguarda il trattamento delle neoplasie, si parlerà delle recenti problematiche sulle più conservative lobectomie, soluzioni recentemente affacciatesi in campo internazionale come proposta alternativa alla tiroidectomia totale. Non sarà tralasciato l'importante ruolo del follow up, quello della terapia radiometabolica e quello delle recidive neoplastiche. Nella seconda parte del convegno saranno discusse le patologie non neoplastiche come l'importanza di una corretta diagnosi e il loro trattamento. Parte non trascurabile sarà inoltre dedicata alle tecniche alternative alla chirurgia.
Il congresso "nasce dalla necessità di un aggiornamento sull'atteggiamento da avere, sulla strategia", ha raccontato all'agenzia Dire il professor Piero Narilli, chirurgo e presidente del congresso Sicop Lazio.
Il quale, a proposito delle linee guida, ha spiegato che le penultime erano state quelle del 2009, aggiornate nel 2015: "Sono aggiornamenti importanti, che suggeriscono l'atteggiamento nei confronti di tumori alla tiroide a basso rischio, quelli minori di 1 centimetro. Per esempio eseguire, piuttosto che una tiroidectomia totale come nel passato, per ogni tipo di neoplasia, un intervento chirurgico più minimalista, che può essere quello di togliere la metà della tiroide. Addirittura in alcuni soggetti, che hanno tumori anche più grandi, quindi da 1 a 4 centimetri, il tipo di intervento indicato può essere quello di togliere metà tiroide". In sintesi, ha continuato Narilli, "un atteggiamento più minimalista nei confronti dell'aggressività del tumore della tiroide. Alcuni, specialmente gli orientali, hanno messo sotto osservazione i tumori low risk".
Ma al di là del problema neoplastico, come detto, "saranno affrontati anche altri temi, come alcune patologie funzionanti della tiroide, per esempio il morbo di Basedow". Sarà fatto un excursus, ha concluso Narilli, "su tutte le patologie, insomma su quelle che possono essere le malattie della tiroide che devono essere affrontate chirurgicamente".
(Gas/ Dire)