(DIRE) Roma, 16 mag. - L'ipertensione arteriosa è un importante fattore di rischio per le malattie cardiovascolari, che ogni anno provocano 280 mila morti (dati Istat) e rappresentano il 40% di tutte le cause di morte. Colpisce oltre 15 milioni di persone: quasi un terzo della popolazione. E non risparmia neanche i bambini e gli adolescenti: a essere colpito è il 5% di loro, una percentuale che supera il 20% nei piccoli con obesità grave.
Domani, mercoledì 17 maggio, è la XIII Giornata Mondiale di lotta all'Ipertensione Arteriosa. "È importante non aspettare che si manifestino i segni di queste gravi patologie perché potrebbe essere già tardi- dice Gianfranco Parati, Presidente della Società Italiana dell'Ipertensione Arteriosa- La nostra missione consiste nell'aiutare le persone a scovare questo nemico silenzioso, che è l'ipertensione, prima che faccia danni irreversibili. Il consiglio, anche per chi è in salute, è di misurare la pressione almeno una volta all'anno, fin dall'età scolare".
Che cos'è? "L'ipertensione è una condizione caratterizzata dall'alta pressione del sangue nelle arterie. A lungo andare può favorire l'aterosclerosi, cioè l'alterazione della parete delle arterie. La formazione di placche parietali e il conseguente restringimento delle arterie (o la loro occlusione) può ostacolare il flusso di sangue e provocare un'ischemia, cioè un mancato apporto di sangue in un determinato territorio. La pressione alta può anche danneggiare il cuore, che nel tempo rischia di ipertrofizzarsi e andare incontro a scompenso- spiega Gianfranco Parati- Ad essere più a rischio sono le persone che hanno una familiarità, quelle che soffrono di apnee notturne e russamento, le donne in menopausa e in genere i soggetti con stile di vita scorretto, caratterizzato da alimentazione sproporzionatamente abbondante (con eccessivo aumento di peso), assunzione di una quantità eccessiva di sale, sedentarietà, troppo stress psicologico, fumo di sigarette e consumo eccessivo di alcol, ridotta durata e qualità del sonno notturno. Possibili campanelli d'allarme dell'ipertensione sono mal di testa, palpitazioni, epistassi (sangue dal naso) e capogiri. Il più delle volte, però, questi sintomi non si manifestano. Per diagnosticare il disturbo, quindi, l'unica via è misurare la pressione".
Per quanto riguarda gli adulti, si parla di ipertensione "sistolica" se i valori della pressione massima sono uguali o superiori a 140 mmHg (cioè di millimetri di Mercurio, unità di misura della pressione arteriosa) e di ipertensione "diastolica" se i valori della pressione minima raggiungono o superano i 90 mmHg, quando misurati dal medico durante una visita.
Il problema purtroppo riguarda anche i bambini, specialmente quelli sovrappeso e obesi. "La scuola può fare molto per loro, abituandoli a misurare la pressione fin da piccoli. Spesso, infatti, in questi casi, la diagnosi arriva tardi perché c'è poca consapevolezza del problema e perché i valori di riferimento sono diversi rispetto a quelli degli adulti".
Come tenerla sotto controllo? "Per tenere a bada la pressione il primo passo consiste nel correggere gli stili di vita: come già ricordato, fumo, stress e chili di troppo, infatti, rappresentano un fattore di rischio importante. Una sola sigaretta la fa salire per 15 minuti- dice l'esperto- Mentre la perdita di 1 kg, per un paziente obeso, significa farla calare di 1 mmHg. Stili di vita corretti (seguire una dieta sana povera di grassi e ricca di frutta e verdura, limitare il consumo di sale, fare regolarmente almeno mezz'ora di attività aerobica al giorno, evitare di fumare) contribuiscono notevolmente a tenere controllata la pressione, senza che vi sia bisogno di ricorrere ai farmaci".
Queste misure sono importanti anche per scongiurare gravi patologie quali l'infarto al miocardio, l'ictus e lo scompenso cardiaco. Vediamo cosa sono, quali sintomi li accompagnano e come individuare i centri ospedalieri più competenti e sicuri per curarli.
L'ipertensione arteriosa è un importante fattore di rischio per le malattie cardiovascolari, che ogni anno provocano 280 mila morti (dati Istat) e rappresentano il 40% di tutte le cause di morte. Colpisce oltre 15 milioni di persone: quasi un terzo della popolazione. E non risparmia neanche i bambini e gli adolescenti: a essere colpito è il 5% di loro, una percentuale che supera il 20% nei piccoli con obesità grave.
Domani, mercoledì 17 maggio, è la XIII Giornata Mondiale di lotta all'Ipertensione Arteriosa. "È importante non aspettare che si manifestino i segni di queste gravi patologie perché potrebbe essere già tardi- dice Gianfranco Parati, Presidente della Società Italiana dell'Ipertensione Arteriosa- La nostra missione consiste nell'aiutare le persone a scovare questo nemico silenzioso, che è l'ipertensione, prima che faccia danni irreversibili. Il consiglio, anche per chi è in salute, è di misurare la pressione almeno una volta all'anno, fin dall'età scolare".
Che cos'è? "L'ipertensione è una condizione caratterizzata dall'alta pressione del sangue nelle arterie. A lungo andare può favorire l'aterosclerosi, cioè l'alterazione della parete delle arterie. La formazione di placche parietali e il conseguente restringimento delle arterie (o la loro occlusione) può ostacolare il flusso di sangue e provocare un'ischemia, cioè un mancato apporto di sangue in un determinato territorio. La pressione alta può anche danneggiare il cuore, che nel tempo rischia di ipertrofizzarsi e andare incontro a scompenso- spiega Gianfranco Parati- Ad essere più a rischio sono le persone che hanno una familiarità, quelle che soffrono di apnee notturne e russamento, le donne in menopausa e in genere i soggetti con stile di vita scorretto, caratterizzato da alimentazione sproporzionatamente abbondante (con eccessivo aumento di peso), assunzione di una quantità eccessiva di sale, sedentarietà, troppo stress psicologico, fumo di sigarette e consumo eccessivo di alcol, ridotta durata e qualità del sonno notturno. Possibili campanelli d'allarme dell'ipertensione sono mal di testa, palpitazioni, epistassi (sangue dal naso) e capogiri. Il più delle volte, però, questi sintomi non si manifestano. Per diagnosticare il disturbo, quindi, l'unica via è misurare la pressione".
Per quanto riguarda gli adulti, si parla di ipertensione "sistolica" se i valori della pressione massima sono uguali o superiori a 140 mmHg (cioè di millimetri di Mercurio, unità di misura della pressione arteriosa) e di ipertensione "diastolica" se i valori della pressione minima raggiungono o superano i 90 mmHg, quando misurati dal medico durante una visita.
Il problema purtroppo riguarda anche i bambini, specialmente quelli sovrappeso e obesi. "La scuola può fare molto per loro, abituandoli a misurare la pressione fin da piccoli. Spesso, infatti, in questi casi, la diagnosi arriva tardi perché c'è poca consapevolezza del problema e perché i valori di riferimento sono diversi rispetto a quelli degli adulti".
Come tenerla sotto controllo? "Per tenere a bada la pressione il primo passo consiste nel correggere gli stili di vita: come già ricordato, fumo, stress e chili di troppo, infatti, rappresentano un fattore di rischio importante. Una sola sigaretta la fa salire per 15 minuti- dice l'esperto- Mentre la perdita di 1 kg, per un paziente obeso, significa farla calare di 1 mmHg. Stili di vita corretti (seguire una dieta sana povera di grassi e ricca di frutta e verdura, limitare il consumo di sale, fare regolarmente almeno mezz'ora di attività aerobica al giorno, evitare di fumare) contribuiscono notevolmente a tenere controllata la pressione, senza che vi sia bisogno di ricorrere ai farmaci".
Queste misure sono importanti anche per scongiurare gravi patologie quali l'infarto al miocardio, l'ictus e lo scompenso cardiaco. Vediamo cosa sono, quali sintomi li accompagnano e come individuare i centri ospedalieri più competenti e sicuri per curarli.
(Wel/ Dire)