(DIRE) Roma, 28 lug. - "Abbiamo parlato della gestione dell'emergenza e a mio avviso e' importante in futuro avere una collaborazione anche con altri specialisti nel mondo della sanita'. Quello che ho provato ad evocare e' la multidisciplinarieta' e non la specificita', che deve essere riconosciuta e rispettata, ma credo che la la stessa possa rappresentare un valore aggiunto per assicurare il meglio ai nostri pazienti". Cosi' Massimiliano Raponi, direttore sanitario dell'ospedale pediatrico Bambino Gesu' di Roma, presente all'incontro organizzato ieri dall'Ordine dei medici di Roma con i direttori sanitari delle strutture ospedaliere capitoline.
"Il nostro ruolo va recuperato totalmente- ha quindi proseguito Gabriella Nasi, direttore sanitario del Cristo Re- ed e' necessario avere persone preparate con una specializzazione in igiene o equipollente, che abbiano fatto un determinato percorso, perche' siamo chiamati a organizzare una struttura ospedaliera, la nostra e' una funzione di raccordo". In tutto questo, ha evidenziato Nasi, la difficolta' attuale e' "anche la sostenibilita' della sanita', perche' sappiamo che le risorse sono scarse e quindi le nostre capacita' devono essere in grado di garantire all'utenza la sicurezza delle cure, l'equita' nell'accesso, con una difficolta' oggettiva perche' c'e' un determinato budget. Le tecnologie migliorano e dovremmo anche migliorare il nostro sistema".
L'Ordine dei medici di Roma per la prima volta ha posto al centro della discussione "una problematica concreta, vera- ha sottolineato quindi Francesco Vaia, direttore sanitario dell'istituto Regina Elena e del San Gallicano di Roma- cioe' il ruolo del direttore medico di presidio all'interno delle aziende ospedaliere". Una questione che, secondo Vaia, ha "due aspetti che noi dovremmo affrontare: il primo e' l'accesso alla funzione che deve avvenire attraverso una formazione che puo' essere la scuola igienistica, di statistica sanitaria o organizzativa e non lasciando il libero accesso anche indiscriminato ad altre professionalita'; il secondo elemento e' la funzione stessa del direttore medico di presidio all'interno dell'ospedale". Una funzione centrale quest'ultima "che deve essere perlomeno equiparata al direttore del dipartimento, essendo colui che coordina i dipartimenti. Si tratta di fare un documento nostro per riportare al centro il ruolo, la funzione e l'accesso".
Oltre al ruolo e alle competenze dei direttori sanitari sono state trattate diverse tematiche nel corso dell'incontro presso la sede dell'Omceo Roma, tra cui la necessita' di realizzare - come ha auspicato il presidente dell'Ordine di Roma, Giuseppe Lavra, la cartella clinica elettronica comune a tutti gli ospedali. "La cartella clinica elettronica e' importante perche' consente una registrazione tempestiva e puntuale di quali sono le attivita' sul paziente, cosa che il diario cartaceo non ci consentiva. Sicuramente nel futuro tutte le strutture ospedaliere si dovranno adeguare", ha infine concluso Angelo Rossini, vicedirettore sanitario della Fondazione Santa Lucia, che da alcuni anni ha messo a punto la cartella clinica digitale con grande successo.
(Wel/ Dire)