(DIRE) Roma, 26 lug. - È l'ultima frontiera del trapianto di cellule staminali per i pazienti pediatrici con una leucemia acuta. Una nuova tecnica di manipolazione cellulare messa a punto dai ricercatori dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesu' e sviluppata con la piu' grande casistica al mondo nell'Ospedale della Santa Sede su bambini affetti da leucemie e tumori del sangue. Anche in assenza di un donatore completamente compatibile, la nuova tecnica rende possibile il trapianto di midollo da uno dei 2 genitori con percentuali di guarigione sovrapponibili a quelle ottenute utilizzando un donatore perfettamente idoneo. I risultati eccezionali di questa sperimentazione- potenzialmente applicabile a centinaia di bambini in Italia e nel mondo- sono stati ora pubblicati sulla rivista scientifica internazionale Blood, giornale leader in campo ematologico e trapiantologico, e rilanciati dalla Societa' Americana di Ematologia (Ash). Questa metodologia rivoluzionaria- messa a punto dall'e'quipe del prof. Franco Locatelli, direttore del Dipartimento di Oncoematologia e Medicina Trasfusionale al Bambino Gesu'- era gia' stata applicata e pubblicata, sempre su Blood, per quanto riguarda le immunodeficienze e le malattie genetiche (talassemie, anemie, ecc.). Il nuovo paper allarga le patologie trattabili con questa innovativa tecnica alle leucemie e ai tumori del sangue.
Il trapianto di cellule staminali del sangue rappresenta una terapia salvavita per un elevato numero di pazienti pediatrici affetti da leucemia o da altri tumori del sangue, cosi' come per bambini che nascono senza adeguate difese del sistema immunitario o con un'incapacita' a formare adeguatamente i globuli rossi (malattia talassemica). Per tanti anni, l'unico donatore impiegato e' stato un fratello o una sorella immunogeneticamente compatibile con il paziente. Ma la possibilita' che due fratelli siano identici tra loro e' solamente del 25%. Cosi' in un comunicato l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesu' - Irccs.
In particolare, il ruolo delle cellule Natural Killer da oltre 10 anni e' stato oggetto di approfondito e meticoloso studio grazie alla collaborazione tra il prof. Locatelli e il prof.
Lorenzo Moretta, responsabile dell'area di ricerca in immunologia del Bambino Gesu'. La stretta interazione tra ricerca clinica e ricerca di base ha permesso di capire che con il nuovo approccio di manipolazione selettiva dei tessuti da trapiantare, i pazienti possono beneficiare fin da subito dell'effetto positivo dei linfociti T gamma/delta+ e delle cellule Natural Killer del donatore. Largo supporto alle attivita' di ricerca e' stato dato da un grant finanziato da Airc (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro), che conferma il proprio ruolo importantissimo nel promuovere importanti avanzamenti terapeutici nella cura dei tumori nel nostro Paese.
In particolare, questa innovativa procedura di trattamento cellulare e' stata applicata a 80 pazienti con leucemie acute resistenti ai trattamenti convenzionali o gia' ricadute dopo i convenzionali trattamenti chemioterapici. I risultati del Bambino Gesu' dimostrano come il rischio di mortalita' da trapianto e' straordinariamente basso (nell'ordine del 5%), il rischio di ricaduta di malattia e' del 24% e, conseguentemente, la probabilita' di cura definitiva per questi bambini e' superiore al 70%, un valore sovrapponibile (anzi lievemente migliore) a quello ottenuto nello stesso periodo in pazienti leucemici trapiantati (sempre nell'Ospedale della Santa Sede) da un donatore, familiare o non consanguineo, perfettamente compatibile. Inoltre, il rischio particolarmente basso di sviluppare complicanze a breve e lungo termine correlate al trapianto ottenuto grazie a questo nuovo approccio metodologico, rende questa procedura un traguardo solo pochi anni fa impensabile e, oggi, una realta' potenzialmente applicabile a centinaia di altri bambini nel mondo, conclude l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesu' - Irccs.
(Wel/ Dire)