Roma, 24 lug. - È partita la campagna acquisti di primari e il San Camillo prova ad affidare a 'tempo indeterminato' il timone dei suoi reparti. Sono arrivati nelle corsie di Monteverde il chirurgo vascolare Nicola Mangialardi (sbarcato dal San Filippo Neri che e' stato declassato da azienda a presidio ospedaliero), il radiologo interventista Roberto Cianni (dall'ospedale Santa Maria Goretti di Latina), il chirurgo pediatra Vito Briganti (interno) e il chirurgo toracico Giuseppe Cardillo (anche lui interno, gia' nell'e'quipe di Massimo Martelli). Intanto, il 23 giugno scorso, e' stato chiuso il concorso per la direzione della divisione di Ginecologia-Ostetricia e la scelta e' caduta su Maria Giovanna Salerno che approdera' al San Camillo dall'ospedale universitario di Pisa.
La caccia ai primari continua. Le prossime tappe dovrebbero interessare la divisione di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva, la Pediatria, la Medicina interna e l'Ematologia.
½Tempo qualche mese, forse anche entro settembre», annuncia Fabrizio d'Alba, direttore generale del San Camillo che con il San Giovanni si divide lo status di azienda ospedaliera del Lazio, ½sara' completato l'assetto organizzativo nella direzione di importanti aree cliniche del piu' grande ospedale della regione». ½La riorganizzazione dei vertici in corsia», continua, ½fara' da perno al consolidamento e al rilancio delle attivita' cliniche strategiche dell'ospedale".
È di qualche giorno fa, pero', la decisione della Regione di mettere sotto Piano di rientro il San Camillo, complice un deficit ormai alle stelle, 161 milioni, il piu' alto tra quelli di sei ospedali uniti dalla stessa sorte: con il San Camillo, il San Giovanni, il policlinico Umberto I, il Sant'Andrea, e gli Ifo (Istituti fisioterapici ospitalieri: Regina Elena e San Gallicano). ½Con il rafforzamento delle direzioni di reparti importanti e il rilancio delle attivita'», conclude d'Alba, ½puntiamo anche a recuperare risparmi ed efficienza escludendo la strategia e la pratica di soli tagli lineari».
Intanto, una delle new entry del San Camillo, il chirurgo vascolare Mangialardi, ha inaugurato la sua attivita' con un intervento unico al mondo, l'impianto di una protesi che, per la sua capacita' di adattamento all'altra toracica e una precisione mai assicurata prima, puo' essere collocata nel punto della lesione senza rischi di un nuovo intervento.
Il dispositivo, impiantato il 19 luglio scorso, dall'inguine, ha raggiunto l'arteria piu' grande e piu' vicina al cuore, attraverso i vasi sanguigni e ha ridato vita nuova a un paziente-medico sessantenne la cui aorta era ormai inservibile perche' dilatata e sfaldata da rotture dello strato piu' interno (dissecata). ½È la prima volta» spiega Mangialardi ½che viene impiegata per la dissezione dell'aorta toracica una protesi cosi' rivoluzionaria da permettere, grazie alla sua versatilita' estrema, di essere posizionata nel punto preciso della lesione abbattendo in modo considerevole il rischio di interventi successivi». (Articolo tratto da 'La Repubblica').
(Wel/ Dire)