(DIRE) Roma, 17 lug. - "Le attivita' ambulatoriali svolte nelle diverse sedi dalla Onlus 'Medicina Solidale' devono essere autorizzate secondo quanto prevede la legge regionale 4 del 2003. La Regione e le Asl competenti sono state sempre disponibili a verificare immediatamente il possesso dei requisiti, data la particolare natura sociale delle attivita', ma il presupposto iniziale e' che le procedure avvengano nel rispetto delle norme, per evitare di esercitare attivita' sanitaria senza titolo che comporta lo stop per due anni e l'inoltro alle autorita' giudiziarie dei verbali. Non si tratta di adempimenti burocratici, ma di regole del sistema sanitario che valgono per tutti. In ordine a cio' non c'entra nulla il Protocollo d'Intesa tra Regione ed Universita' di Tor Vergata che disciplina le attivita' sanitarie, di didattica e di ricerca del Policlinico Tor Vergata. Rinnoviamo pertanto la nostra piena disponibilita'". Lo comunica in una nota la Regione Lazio.
MEDICINA SOLIDALE: "REGIONE CONFUSA, L'INTERLOCUTORE GIURIDICO E' IL POLICLINICO DI TOR VERGATA" - "Prendiamo atto di quanto dichiara la Regione Lazio sulla necessita' di autorizzare le attivita' di Medicina Solidale, ma desideriamo rammentare che il soggetto giuridico con il quale la Regione Lazio preliminarmente si dovrebbe confrontate e' il Policlinico di Tor Vergata, di cui attualmente il servizio di Medicina Solidale e' una UOS (Unita' Operativa Semplice) in atto aziendale dal 2008. L'associazione, inoltre, ha fatto ogni passo amministrativo necessario previsto dalla legge in tema di autorizzazioni all'esercizio sanitario". E' quanto dichiarano congiuntamente FRANCO RUSSO e LUCIA ERCOLI, rispettivamente vicepresidente e direttore dell'associazione Medicina Solidale in merito alle affermazioni della Regione Lazio sulla necessita' di autorizzare le attivita' della stessa associazione.
"Restiamo comunque perplessi - aggiungono Russo e Ercoli - del fatto che proprio di recente, a giugno, la Regione Lazio e l'Ateneo di Tor Vergata hanno siglato un nuovo protocollo di intesa volto a normare per i prossimi anni le attivita' del policlinico, protocollo nel quale non vi e' minimamente traccia di rapporti con il territorio di Roma est, ne' e' citata la realta' poliennale di Medicina Solidale a Tor Bella Monaca, mentre larga parte convenzionale e' dedicata a strutture sanitarie, anche private, di Roma Nord. Sono gia' tre anni che e' stata fatta al Policlinico richiesta per attivare un servizio per i migranti all'interno dell'ospedale".
"Inoltre - aggiungono Russo e Ercoli - dal 2014 e' stato siglato un protocollo d'intesa con l'ateneo di Tor Vergata in base al quale gli studenti della facolta' di medicina sono inviato in tutti gli ambulatori di Medicina Solidale per le attivita' didattiche e di ricerca. Strano che di questo la regione sia all'oscuro.
"Ringraziamo - concludono Russo e Ercoli - la Regione Lazio, ma crediamo che per essere maggiormente credibile essa debba prima di tutto rivolgersi al Policlinico di Tor Vergata ed elaborare insieme un nuovo Atto Aziendale che comprenda anche formalmente la Medicina Solidale e delle Migrazioni. Poi, superata questa necessaria fase di Legge, la nostra collaborazione istituzionale come sempre sara' massima.
Viceversa, anche le altre strutture sanitarie caritatevoli, compresa quella del Colonnato, ne soffriranno fino alla chiusura".
(Wel/ Dire)