(DIRE) Roma, 12 lug. - L'Ordine provinciale di Roma dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri (OMCeO) non vuole stare a guardare di fronte a illegalita' o comportamenti deontologicamente scorretti. Ha deciso di intervenire grazie a un sempre maggiore coinvolgimento dei colleghi e a iniziative presso le Autorita' competenti per azioni piu' rapide e incisive. Una catena che si e' messa in moto anche nel caso della vicenda emersa dalla segnalazione di una gastroenterologa-epatologa della Capitale, destinataria di una lettera della 'Hepatos-Kiev'. Nella missiva si pubblicizzava la possibilita' di inviare pazienti affetti da epatite-C a Kiev per accedere alle nuove terapie, offrendo al contempo un "adeguato emolumento" per ogni paziente che lo stesso medico avesse inviato a tale organizzazione.
"Un fatto che ovviamente va contro i piu' basilari principi della deontologia medica" ha attaccato Giuseppe Lavra, presidente OMCeO, intervistato dall'agenzia Dire. "Noi non abbiamo una competenza diretta- ha spiegato- ma se prima certe segnalazioni se ne prendeva atto, adesso non e' piu' soltanto cosi'. Un plauso alla collega che ha dimostrato di attenersi alla nostra deontologia professionale, nonche' senso civico nei confronti della collettivita' dei pazienti. Come e' nostro dovere, in quanto organo ausiliare dello Stato, noi abbiamo denunciato la vicenda all'Autorita' giudiziaria, dando il nostro contributo per contrastare comportamenti che possono avere, a nostro giudizio, profili di illegalita'".
"Adesso andremo avanti con decisione su questa strada, perche' l'OMCeO deve tutelare sia la professione sia i cittadini- ha continuato Lavra- Per questo rivolgiamo anche un invito ai colleghi affinche' ci vengano segnalate situazioni analoghe". L'Ordine e' "vigile e attento- ha concluso il presidente dei camici bianchi capitolini- lavoriamo per smascherare e perseguire chi con i suoi comportamenti viola le regole e mette a rischio la salute dei pazienti".
(Gas/ Dire)