Roma, 12 lug. - Un romano su quattro non ricorre piu' alle cure del dentista, neanche quando queste sarebbero indispensabili. Parola della Caritas diocesana che, con una quarantina di persone, tra odontoiatri, infermieri, igienisti dentali, tutti volontari, assiste quanti non possono permettersi di pagare.
"La poverta' crescente delle famiglie ù spiega Roberto Santopadre, capo del drappello di camici bianchi che assicura prestazioni gratuite ù fa lievitare il numero dei pazienti, delle nostre prestazioni e la quantita' del nostro impegno". In loro aiuto, pero', sono scesi in campo i ragazzi del quarto e del quinto anno dell'Istituto per odontotecnici, Edmondo De Amicis. "Realizzano protesi dentarie ù continua Santopadre ù da destinare alle persone assistite dalla Caritas".
"Abbiamo ritenuto indispensabile aprire il servizio ù commenta monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas diocesana ù di fronte alla crescente esclusione dall'offerta odontoiatrica pubblica delle fasce sociali piu' deboli". La Regione passa le sole cure odontoiatriche previste dai livelli essenziali di assistenza: agli under 6, agli anziani non autosufficienti e ai pazienti affetti da patologie gravi e croniche. Romani poveri e non solo: "Bussano ai nostri ambulatori ù spiega Santopadre ù tanti rifugiati e a molti di loro curiamo i traumi da torture alla bocca".
I dentisti volontari, un lustro fa, hanno chiuso il loro impegno negli ambulatori di San Paolo fuori Le Mura con 17mila cartelle cliniche per altrettanti pazienti ai quali ogni anno se ne aggiungono 300 nel nuovo centro della "Cittadella della Carita'", a Ponte Casilino. Come si arriva all'ambulatorio odontoiatrico? "I pazienti vengono indirizzati negli studi di Ponte Casilino ù spiega Santopadre ù dai centri di Ascolto della Caritas, dai punti di accoglienza, dal poliambulatorio di via Marsala".
Le attivita' vengono svolte da trenta dentisti, quattro igienisti dentali, tre infermieri, due assistenti alla poltrona che l'anno scorso hanno assicurato oltre duemila prestazioni.
Articolo tratto da Repubblica (Wel/ Dire)