(DIRE) Roma, 26 giu. - Aumentano gli interventi per fratture del collo del femore in pazienti anziani eseguite entro due giorni dall'accesso nella struttura (dal 31% al 53%); scende la mortalita' a 30 giorni per infarto acuto del miocardio (dal 10% nel 2012 al 8% nel 2016); aumenta la proporzione di colecistectomie laparoscopiche con degenza post-operatoria inferiore a 3 giorni (dal 57% del 2012 al 76% del 2016); diminuiscono i parti cosi' come nel resto d'italia (1.000 parti in meno nel 2016 rispetto anno precedente). È il quadro che emerge dal Programma regionale di Valutazione degli Esiti degli interventi sanitari 2017 presentati oggi dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e dal responsabile della Cabina di regia della sanita', Alessio D'Amato.
Questo il dettaglio: COLLO DEL FEMORE - Nel periodo tra 2012 e 2016 la proporzione di interventi per fratture del collo del femore in pazienti anziani eseguite entro due giorni dall'accesso nella struttura di ricovero e' progressivamente aumentata, passando dal 31% al 53% ma in lieve diminuzione rispetto al 2015 (54%). Se si considera che nel Lazio si ricoverano circa 10000 fratture di femore ogni anno, questo significa che circa 2500 persone in piu' negli ultimi 4 anni hanno avuto l'intervento nei tempi raccomandati dalle prove scientifiche, con importanti effetti in termini di recupero funzionale, durata del dolore e rischio di complicanze. Confrontato con il resto d'Italia, il Lazio, che quattro anni fa aveva valori medi molto al di sotto della media, e' ora nella media nazionale. A fronte della media regionale pari al 53% e della lieve flessione nell'ultimo anno, si osserva, comunque, una notevole eterogeneita' tra le strutture di ricovero. Permangono criticita' evidenti a Tivoli e Frosinone.
CARDIOVASCOLARE - Nel Lazio si ricoverano per infarto acuto del miocardio circa 11000 casi l'anno; la mortalita' a 30 giorni dal ricovero e' passata dal 10% nel 2012 al 8% nel 2016, sostanzialmente invariata rispetto al 2015. La proporzione di angioplastica eseguita entro 90 minuti dall'accesso, intervento salvavita nel caso di infarto acuto STEMI, e' aumentata a partire dal 2012, passando dal 30% al 47% del 2016, in lieve aumento rispetto al 2015 (46%). Ne*l 2016, a fronte di una media regionale del 47%, si riscontra una notevole eterogeneita' tra le strutture per quanto riguarda le Ptca eseguite tempestivamente, con una proporzione che varia dal 80% al 22%.
CHIRURGIA GENERALE - La proporzione di colecistectomie laparoscopiche con degenza post-operatoria inferiore a 3 giorni e' aumentata nel 2016, passando dal 57% del 2012 al 76% e risulta in lieve aumento rispetto al 2015 (72%), in linea con il trend degli ultimi anni che ha avuto come effetto una progressiva riduzione dei giorni di degenza potenzialmente inappropriati. I volumi totali di interventi di colecistectomia laparoscopica nella regione Lazio risultano stabili negli ultimi 4 anni (9282 interventi nel 2016). Nonostante nel 2016 la media regionale di colecistectomie laparoscopiche dimesse entro 3 giorni dall'intervento sia pari al 76%, si rileva, comunque, una evidente eterogeneita' dei risultati tra le strutture analizzate. Le proporzioni di dimissioni post intervento entro i 3 giorni variano da un minimo del 35% ad un massimo del 98%.
PERINATALE - Il numero di parti nel Lazio sta diminuendo cosi' come nel resto d'Italia. Il volume totale di parti risulta in continua diminuzione, con circa 1.000 parti in meno nel 2016 (46.927) rispetto al 2015 (48.047), 3000 in meno rispetto 2014 (50.160), 4.000 in meno rispetto al 2013 (51.399) e 7.000 in meno rispetto al 2012 (54.483). Nel 2016 la proporzione di tagli cesarei primari risulta essere pari al 27%, in ulteriore lieve riduzione rispetto al 2015 (28%)*. Se confrontato con il dato nazionale tale valore, pero', risulta ancora superiore all'atteso. Anche se nel 2016 la proporzione di cesarei primari si e' ridotta fino al 27%, risulta ancora una notevole eterogeneita' tra le strutture della regione Lazio, con proporzioni che variano dal 15% al 40%.
CHIRURGIA ONCOLOGICA - Nel 2016 si e' osservato un miglioramento di entrambi gli esiti misurati per la chirurgia oncologica della mammella. *La proporzione di intervento ricostruttivo della mammella simultaneo all'intervento di asportazione del tumore e' passata dal 48% al 54%, cosi' come si e' ridotta la proporzione di reinterventi a 120 giorni, che e' passata dall'8.5% nel 2015 al 6.7% nel 2016.
(Wel/ Dire)