(DIRE) Roma, 23 giu. - "Quando si abbassano i livelli degli aspetti della prevenzione, in questo caso sui vaccini, possono accadere fatti drammatici come quello che e' agli onori della cronaca oggi, con questo sfortunato bambino affetto da leucemia che purtroppo e' morto avendo contratto il morbillo dai fratellini che sembrerebbe non fossero vaccinati". È il commento del presidente dell'Ordine dei Medici di Roma, Giuseppe Lavra, interpellato dall'agenzia Dire sul caso del bambino di sei 6 anni morto a Monza per complicanze polmonari e cerebrali da morbillo, a margine del convegno di due giorni 'Ambiente e salute' organizzato nella Capitale presso l'Istituto superiore di Sanita', e che si e' aperto questa mattina.
"C'e' un'esplosione di morbillo- spiega Lavra- perche' abbiamo allentano troppo la prevenzione rispetto alle vaccinazioni e adesso siamo costretti ad usare per molti versi il pugno di ferro con l'obbligatorieta' normativa per recuperare il tempo perso".
Secondo il presidente dell'Ordine dei Medici di Roma, sulla prevenzione e sugli aspetti dell'igiene pubblica "non dobbiamo mai abbassare la guardia- sottolinea- ma dobbiamo soprattutto recuperare i tanti errori commessi a livello di decisioni istituzionali e di programmazione sanitaria. La medicina scolastica, per esempio, che era il fiore all'occhiello dell'organizzazione del nostro Servizio sanitario nazionale, e' stata completamente trascurata e in qualche modo desertificata. Oggi bisognera' pensare bene al rimettere in piedi tutto il sistema di prevenzione, che deve avvalersi anche delle nuove conoscenze e delle nuove frontiere".
Quanto alla polemica sui vaccini, Lavra dice: "Mi piacerebbe che si mettesse la parola fine a questa diatriba che sta diventando anche un po' noiosa: ormai la scienza si e' espressa in maniera inequivocabile e adesso dobbiamo portare il frutto dell'applicazione di queste nostre conoscenze scientifiche senza piu' attardarci nello scadere in polemiche di cortile o anche addirittura di tipo politico, che su questo tema nulla hanno a che fare".
Intanto si sta discutendo sull'eventualita' di inserire nel decreto anche lo pneumococco, portando a 13 i vaccini obbligatori. Che ne pensa? "Io non avrei nulla in contrario- risponde Lavra all'agenzia Dire- quello che mi dispiace e' che ci si attarda troppo sulle polemiche piuttosto che rendere sempre piu' consapevole la popolazione sul tema. Darei per scontate le conoscenze scientifiche di cui disponiamo e le applicherei in maniera piu' serena e naturale, perche' rischiamo di fomentare tante esigenze anche estranee al sistema stesso della prevenzione che noi dobbiamo fare con la vaccinazione. Cercherei quindi di rendere l'ambiente piu' libero da aspetti che nulla hanno a che fare con gli obiettivi veri del risanamento del sistema e soprattutto di una gestione di tutte le misure di carattere preventivo- conclude il presidente dell'Omceo Roma- che noi civilmente dobbiamo mettere in campo".
(Cds/ Dire)