(DIRE) Roma, 16 giu. - "In un tempo difficile per il nostro Paese due buone notizie ci fanno sperare in un futuro migliore: il probabile varo del Piano Nazionale Aids (Pnaids), dopo diversi anni, e, piu' recentemente, l'auspicabile significativo finanziamento alla 'ricerca d'interesse nazionale per lo sviluppo del sistema economico del Paese, nonche' azioni destinate all'ingresso dei giovani nel mondo della ricerca' derivante da fondi inizialmente allocati all'Iit. Cosi' in un comunicato Icar/Simit.
"Nel merito riteniamo che sia possibile, oltre che fortemente auspicabile, un collegamento tra queste due buone notizie", dichiarano i presidenti del Congresso Icar, la piu' importante manifestazione su Hiv e Aids in Italia, in corso di svolgimento a Siena in questi giorni, sotto la guida dei Proff. Andrea Antinori (Roma) di Andrea De Luca (Siena) e Maurizio Zazzi (Siena) assieme al Comitato Scientifico di Programma di Icar in una lettera aperta nata da un'iniziativa del professor Guido Poli (Milano).
Il Piano e' stato approntato dal Comitato Tecnico Scientifico Nazionale del Ministero della Salute con il coordinamento del professor Massimo Galli, vicepresidente della Simit. Il documento ha visto la partecipazione di numerosi specialisti e diverse personalita' scientifiche e delle associazioni di volontariato impegnate su Hiv-Aids.
"L'attuale proposta di attivare un Pnaids e' focalizzata su nobilissimi obiettivi di prevenzione, informazione e cura delle persone infettate dal virus Hiv, causa dell'Aids in assenza di terapia antiretrovirale. Tuttavia, a differenza di passati Programmi su scala nazionale, essa non prevede investimenti nella Ricerca collegata ad Hiv/Aids, ovvero nel 'motore' dell'innovazione, della scoperta di nuovi bersagli terapeutici nonche' dell' ottimizzazione dei farmaci disponibili (in assenza di un vaccino preventivo ancora lontano dall'essere scoperto)", proseguono.
Un appello rivolto al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e al Consiglio dei Ministri: "Il nostro Paese e' stato lungamente all'avanguardia nella lotta all'infezione da Hiv/Aids e possiamo con orgoglio sostenere- lo dimostrano dati oggettivi- che le persone infettate trovano in Italia i migliori centri di ricovero e cura al mondo. Tuttavia, sarebbe miope pensare che cio' sia frutto esclusivamente dell'alta professionalita' dei nostri esperti di Malattie Infettive e, piu' in generale, del Sistema Sanitario Nazionale. Per contro, quest'alta qualita' e' stata raggiunta perche' negli stessi Centri di Malattie Infettive e nei laboratori di virologia e di immunologia ad essi collegati abbiamo contemporaneamente svolto Ricerca parimenti di alta qualita' a livello internazionale, qualita' da alcuni anni messa fortemente in crisi dalla mancanza di un finanziamento dedicato", dicono ancora. "Riteniamo che questo momento forse unico dovrebbe essere colto per riportare il nostro Paese al ruolo che gli compete nello scenario internazionale nella lotta all'infezione da Hiv/Aids ed alle patologie ad esso collegate, quali la coinfezione da virus dell'epatite C, tumori e malattie cardiovascolari significativamente piu' frequenti nei pazienti che ricevono la terapia antiretrovirale", aggiungono.
(Wel/ Dire)