(DIRE) Roma, 23 gen. - "La stabilizzazione dei precari fatta così è soltanto una umiliazione e un'offesa ai nostri medici che per anni hanno garantito il diritto alle cure ai cittadini in condizioni di lavoro da terzo mondo. Zingaretti volta le spalle ai precari, il suo è l'ennesimo colpo a danno della Sanità del Lazio già fortemente provata. Avrebbe dovuto essere la conclusione di un incubo che va avanti da oltre un decennio per migliaia di medici pubblici precari del Lazio ma la Regione non solo ha sottostimato i numeri reali nel suo piano assunzioni, ma pretende addirittura di escludere dai concorsi molti degli aventi diritto, adducendo presunte irregolarità procedurali degli anni passati. E' gravissimo il comportamento della Regione che per anni ha sfruttato il lavoro dei medici precari, fondamentale per il Servizio sanitario regionale nei settori più delicati e disagiati. Anzi, senza il contributo di questi medici, molte strutture non sarebbero potute sopravvivere ed è vergognoso che ora si voltino le spalle a questi professionisti, anziché dimostrare loro rispetto e gratitudine, dando loro quello che gli spetta di diritto dopo anni di duro lavoro". Il riferimento riguarda circa il 25% di 1800 precari che oggi si vorrebbero rendere 'invisibili' mentre, per molti anni, sono stati 'regolari' e 'utili' per assicurare servizi essenziali ai cittadini. Vogliamo ricordare a Zingaretti che la qualità e il valore professionale dei nostri medici sono testimoniati dalla richiesta che la Francia ne sta facendo per il proprio Servizio sanitario. Sarebbe interessante chiedersi perché la Francia chiede solo i nostri medici ma non i nostri manager. Hanno forse capito dove si annida il vero problema della nostra Sanità? Chiediamo di essere ricevuti al più presto in Regione con l'auspicio di evitare un dramma sociale". Così in un comunicato il vicesegretario vicario Cimo Lazio, Renato Andrich, commentando il piano assunzioni della Regione del commissario ad acta e chiedendo urgentemente un incontro con i vertici per discutere l'intera vicenda.
ECCO LA REPLICA DELLA REGIONE - "Il decreto 403 pubblicato sul Burl del 29 dicembre rappresenta un punto di svolta importante per quanto riguarda le procedure concorsuali e di stabilizzazione del personale. Un percorso di questo tipo non avveniva da 10 anni. Il decreto prevede per il 2017 l'assunzione a tempo indeterminato di 1.947 unità di personale tra medici, infermieri, tecnici di cui 651 nuovi ingressi e il resto per stabilizzare i precari. Le stabilizzazioni previste secondo le norme del Dpcm del 6 marzo 2015 sono 671, altri 625 operatori saranno stabilizzati in base alla legge 208 del dicembre 2015, infine ulteriori 651 sono nuove assunzioni che avverranno attraverso concorsi pubblici. Questo percorso è previsto da due accordi sottoscritti con le sigle sindacali di settore, sia mediche che del comparto, e rappresenta un cambio di passo epocale nelle politiche del personale sanitario regionale: basti ricordare che nel 2013 le assunzioni furono solo 68. A rendere possibile questo passaggio i conti in ordine, la definizione di budget assunzionali per ogni singola Asl e l'affidamento alle stesse Aziende della responsabilità di una ricognizione puntuale delle posizioni precarie. Attualmente sono in atto le opportune verifiche che competono alle Asl e c'è la disponibilità della Regione a revisionare i decreti". Così la Regione in una nota di risposta alla Cimo Lazio.
(Wel/ Dire)