(DIRE) Roma, 9 gen. - "Al momento non esiste alcuna situazione epidemica, la circolazione dei germi che causano la malattia è nella norma attesa in linea coi numeri degli ultimi anni, il presidio preventivo rappresentato dalla vaccinazione è disponibile per le classi di età a rischio e per le persone che presentano rischi particolari di contrarre una malattia invasiva grave e sarà in distribuzione gratuita secondo le previsioni del nuovo Piano nazionale, inserito per questi motivi nei Livelli essenziali d'assistenza che il Sistema Sanitario Nazionale eroga". Così il ministero della Salute che in una nota ha fatto nei giorni scorsi 'il punto' sulla situazione meningite.
"Nel 2016 sono stati segnalati 178 casi di meningite da meningococco, con un'incidenza in lieve aumento rispetto al triennio 2012-14, ma in diminuzione rispetto al 2015", ha aggiunto la nota.
"I nostri ospedali e i nostri medici garantiscono comunque e sempre un'assistenza e una terapia di primissimo ordine ai pazienti che vengano ricoverati per meningite", hanno detto dal ministero della Salute.
"Nel 2016 sono stati segnalati 178 casi di meningite da meningococco, con un'incidenza in lieve aumento rispetto al triennio 2012-14, ma in diminuzione rispetto al 2015. Ciò è dovuto alla presenza in Toscana di una trasmissione più elevata che nel resto d'Italia, dove la situazione è costante, soprattutto per quanto riguarda l'infezione da meningococco di tipo C negli adulti già notata nel corso del 2014", ha segnalato il ministero della Salute.
Il termine 'meningite' "si riferisce a una condizione clinica di gravità variabile, che, soprattutto, può essere determinata da germi assai vari che colpiscono in maniera episodica, difficilmente prevedibile, attraverso contatti/portatori sani, la cui identificazione è importantissima per sviluppare azioni di contenimento della diffusione dei germi stessi", hanno spiegato ancora dalla Salute.
"Possono causare la meningite batteri come il meningococco (di vari ceppi, come il tipo B e il tipo C, molto aggressivo, di recente e alta visibilità nelle cronache a causa della sua concentrazione in Regione Toscana e della sua letalità, oppure altri tipi come A, Y, W135), lo pneumococco (l'agente della polmonite invasiva), l'emofilo influenzale, ma anche il bacillo della tubercolosi, così come stafilococchi, streptococchi e batteri coliformi (batteri comuni, ma con aggressività variabile, spesso secondo le condizioni di salute della persona colpita), che però non danno origine alla malattia nella sua forma invasiva", ha proseguito la nota.
"Il numero totale dei casi di meningite, dovuti, quindi, anche agli altri germi indicati, è passato da 1.479 nel 2014, a 1.815 nel 2015 e a 1.376 nel 2016, quindi con una discreta diminuzione rispetto al biennio passato- hanno spiegato dal ministero della Salute- Per esempio, si sono verificati 940 casi di meningite da pneumococco nel 2016 (rispetto ai 1256 casi del 2015) e 80 da emofilo (rispetto ai 131 del 2015): come si vede una tendenza in diminuzione". E' anche da dire che "la letalità della meningite è di circa il 10% nei casi dovuti a pneumococco (98 deceduti su 940 pazienti nel 2016) e di circa il 12% nei casi da meningococco (21 su 178 pazienti), che aumenta al 23% nel caso in cui il ceppo di meningococco sia il C (13 su 51 pazienti)".
Con tutto ciò, hanno precisato dal ministero, "non si intende certamente minimizzare la gravità, spesso, della patologia, ma semplicemente riportare la questione entro i parametri della documentazione oggettiva".
Il ministero sta operando per garantire il consolidamento della copertura vaccinale, a supporto delle Regioni, anche con studi e ricerche che possano chiarire i meccanismi di trasmissione e di virulenza dei germi. "Questo non significa non essere attenti e non garantire interventi tempestivi e mirati ogni volta che si verifichi una caso di meningite, così come non ci si stancherà mai di raccomandare la vaccinazione secondo la scheda vaccinale nazionale in corso di pubblicazione, ma è altrettanto vero che l'opinione pubblica deve poter comprendere con precisione quali siano i rischi e quali siano i comportamenti da tenere, escludendo ogni ingiustificato allarmismo", ha segnalato ancora la nota.
Per quanto riguarda il meningococco di tipo C, il più letale, "le cifre dicono che ha causato 36 decessi negli ultimi quattro anni, in una popolazione di quasi 65 milioni di persone.
Considerando tutti i ceppi di meningococco che danno la meningite, non si supera il 10% della letalità, anche in questo caso con 711 casi nel quadriennio (178 nel 2016) e 77 decessi registrati complessivamente (17 nel 2016). Se consideriamo l'intero quadriennio analizzato (dal 2013 al 2016), abbiamo 629 decessi per meningite da qualsiasi causa, a fronte di 6.786 pazienti diagnosticati- ha concluso la nota del ministero della Salute- Per dare un'idea comparativa, i decessi da incidente stradale nel nostro Paese sono stati 3.419 solo nell'anno 2015". LA SITUAZIONE NEL LAZIO - "Nel Lazio, come gia' confermato dalle associazioni dei Medici, non esiste alcun allarme, infatti nel 2016 non sussistono incrementi di casi di meningite rispetto al periodo precedente (2001-2015), ma anzi rispetto al 2015 sono diminuiti passando dai 25 casi del 2015 ai 19 casi di meningite meningococcica del 2016 segnalati in tutta la regione (pari a 3,2 casi per milione di abitanti). L'incidenza di questo tipo di meningite e' sostanzialmente sovrapponibile a quello dell'intero Paese (dati Istituto Superiore di Sanita'). La Rete sanitaria regionale, anche a fronte dell'incremento esponenziale delle richieste che risultano quintuplicate negli ultimi giorni, e' pienamente operativa e sta rispondendo al meglio alle esigenze dei cittadini che chiedono di essere vaccinati. Al momento nelle Asl della Regione Lazio vi sono oltre 15 mila dosi di vaccini disponibili a cui si aggiungeranno entro martedi' ulteriori 8 mila dosi". Lo ha comunicato nei giorni scorsi, in una nota, la Regione Lazio.
(Wel/ Dire)