(DIRE) Roma, 27 feb. - Qualche anno fa pensavamo di esserci sbarazzati di molte malattie, come la tubercolosi o la polmonite. Oggi alcune di quelle patologie sono tornate, e lo testimoniano i numeri: 200mila casi l'anno di polmoniti con 10mila decessi, le meningiti, ma anche l'Herpes Zoster, che insieme a influenza e pneumococco forma la 'triade maledetta' che minaccia le persone anziane. A questo quadro si aggiungono una copertura vaccinale europea sotto la soglia del 95%, 1 milione di persone infette da Hcv, e la maglia nera per l'Italia in fatto di resistenza agli antibiotici di batteri come la klebsielle, e infine oltre 280mila persone colpite da infezioni correlate all'assistenza. Oltre 5 milioni di persone, poi, sono quelle colpite ogni anno dall'influenza.
La minaccia delle malattie infettive, di origine virale e batterica, è stata al centro dell'evento Ahead-Achieving health through anti-infective defense, ospitato presso l'Acquario di Roma. Hanno partecipato, fra gli altri, Walter Ricciardi, presidente dell'Istituto superiore di sanità, e Federico Gelli, membro della XII commissione Affari sociali della Camera dei deputati.
"L'Italia è maglia nera per quanto riguarda le resistenze- ha dichiarato Ricciardi- come le klebsielle e altri batteri Gram negativi nei confronti di diversi antibiotici, primi fra tutti i carbapenemi. Ma anche malattie virali prevenibili, come ad esempio l'influenza, possono causare indirettamente migliaia di decessi ogni anno, per complicanze batteriche o cardiovascolari. Le emergenze infettivologiche poi costituiscono un caso a parte, e il caso meningite in Toscana e i focolai di chikungunya o West Nile rappresentano solo alcuni dei tanti episodi che siamo costretti ogni anno a fronteggiare".
Per quanto riguarda le infezioni da Hcv, Gelli, membro XII commissione Affari sociali della Camera dei deputati, ha dichiarato che "non utilizzare le opzioni terapeutiche che la scienza mette a disposizione per eradicare una delle infezioni più diffuse e insidiose come quella da Hcv è una scelta inaccettabile sul piano sanitario, sociale e anche etico: è arrivato il momento di dare certezze a tutti i pazienti con infezione da Hcv, eliminando ogni barriera per l'accesso alle nuove terapie attraverso un Piano nazionale finalizzato alla completa eradicazione di questa patologia".
Altro tema importante di cui si è parlato durante l'incontro sono le infezioni da germi antibiotico-resistenti, che rappresentano un'emergenza sanitaria globale. Un problema gravissimo è rappresentato dalle infezioni intra-ospedaliere che riguardano l'8-12% dei pazienti ricoverati. In Europa si verificano annualmente 4 milioni di infezioni da germi antibiotico-resistenti che causano oltre 37mila decessi e sono responsabili di un significativo assorbimento di risorse che ammontano a circa 1,5 miliardi all'anno; negli Stati Uniti sono 2 milioni i soggetti colpiti da un'infezione resistente agli antibiotici con circa 50mila morti e una spesa che supera i 20 milioni di euro. In Italia la resistenza agli antibiotici si mantiene tra le più elevate in Europa e quasi sempre al di sopra della media europea. Nel nostro Paese ogni anno dal 7% al 10% dei pazienti va incontro a una infezione batterica multiresistente con migliaia di decessi. Le infezioni correlate all'assistenza colpiscono ogni anno circa 284mila pazienti causando circa 4.500-7.000 decessi.
Secondo le recenti stime dell'Organizzazione mondiale della Sanità se non si metteranno in atto misure di contenimento, i 'superbug' saranno, nel 2050, la principale causa di morte.
Le soluzioni passano attraverso tre capitoli essenziali: 1. Le misure di buone pratiche cliniche; 2. Il contenimento dell'uso inappropriato degli antibiotici con l'introduzione del concetto di antimicrobial stewardship, ossia la gestione responsabile degli antiobiotici; 3. La ricerca di nuove terapie antiobiotiche.
In linea con queste buone pratiche lo scorso 18 febbraio è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il nuovo Piano nazionale prevenzione vaccinale. Le principali novità sono: - L'introduzione delle vaccinazioni anti-meningococco B, anti-rotavirus e antivaricella per i nuovi nati; - L'estensione della vaccinazione anti-Hpv ai maschi undicenni; - L'introduzione della vaccinazione antimeningococcica tetravalente ACWY135 e richiamo anti-polio con Ipv negli adolescenti; - L'introduzione delle vaccinazioni anti-pneumococco (in strategia sequenziale: vaccino coniugato seguito dal vaccino polisaccaridico) e anti-Herpes Zoster per i sessantacinquenni.
Il nuovo Piano vaccinale 2017-2019 è stato inserito nei Livelli essenziali di assistenza e questo ne garantisce un'applicazione equa e capillare in tutto il Paese.
Particolarmente importante l'estensione anche ai ragazzi della vaccinazione contro il Papillomavirus: le evidenze scientifiche dimostrano come l'Hpv sia la causa del tumore del collo dell'utero e di altri tumori ano-genitali diffusi in entrambi i sessi. Il Pnpv 2017-2019, inoltre, sottolinea il valore etico e sociale delle vaccinazioni e quanto fondamentale sia la condivisione della consapevolezza della loro efficacia nel determinare un guadagno di salute, in primis tra tutti gli operatori sanitari, ma anche nella popolazione generale.
(Wel/ Dire)