(DIRE) Roma, 19 dic. - In un momento cruciale che vede l'emergenza di nuovi problemi in campo infettivologico e l'elaborazione di importanti Piani nazionali di intervento (vaccini, AIDS, infezioni ospedaliere) la Societa' Italiana di Malattie Infettive e Tropicali - SIMIT sente la necessita', a completamento della discussione delle tematiche proposte al suo recente congresso nazionale, di interrogarsi sulle linee di intervento e su proposte pratiche che possano vedere coinvolta la totalita' dei suoi oltre mille iscritti, largamente rappresentativi della realta' infettivologica italiana.
L'appuntamento di Milano si propone cosi' di affrontare con questo spirito alcuni dei temi piu' cogenti, coinvolgendo la parte piu' ampia possibile dei responsabili di unita' operative complesse di malattie infettive.
Per il prossimo anno e, in generale, per il prossimo biennio la SIMIT ha fissato molteplici obiettivi. "Siamo infatti chiamati ad affrontare, non solo da un punto di vista scientifico, ma anche organizzativo, una serie di challenge importanti" dichiara il prof. Massimo Galli Presidente SIMIT e Professore Ordinario presso l'Universita' degli Studi di Milano, Direttore Divisione Clinicizzata di Malattie Infettive AO - Polo Univ. 'Luigi Sacco'. "Per raggiungere i risultati che ci proponiamo, sara' fondamentale collaborare con le istituzioni, ma anche svolgere una costante azione di stimolo perche' obiettivi di grande importanza non passino in secondo piano".
IL PIANO NAZIONALE AIDS. Tra queste sfide, un ruolo di primo piano, per quanto di competenza, sara' coperto dall'applicazione del Piano Nazionale AIDS. "In particolare" sottolinea il prof. Galli "la SIMIT si impegnera' nel rafforzamento della rete terapeutica, dei programmi di retention in care e collaborera' sui programmi di prevenzione. Il Piano identifica negli interventi di prevenzione rivolti alle popolazioni chiave e nella diffusione piu' precoce e piu' estesa possibile della terapia come prevenzione gli strumenti indispensabili e piu' efficaci per fermare la diffusione dell'infezione. Ove queste vie non vengano percorse, la situazione non sara' mai pienamente sotto controllo". Ogni anno infatti c'e' un numero di infezioni non trascurabile e un numero di nuove diagnosi di infezione che e' stabilizzato sulle 3500 l'anno da molto tempo.
L'EPATITE C: POSSIBILE UNA SUA ERADICAZIONE? In secondo luogo, "la Societa' si dedichera' all'eliminazione dell'epatite C nei pazienti affetti anche da HIV e, in generale, l'eliminazione dell'HCV nella popolazione" aggiunge Galli. "L'eradicazione di HCV nei pazienti co-infetti potra' essere portata a compimento nell'arco di 2-3 anni. SIMIT intende impegnarsi a fondo su questo obiettivo, che riguarda una popolazione di pazienti che quasi per intero fa riferimento per assistenza e cure ai centri di malattie infettive. Piu' complesso raggiungere l'obiettivo dell'eliminazione dell'epatite C nella popolazione italiana in generale: a fronte di un importante investimento sui farmaci necessari, infatti, non e' stato previsto alcun sostegno ne per l'incremento della capacita' di trattamento dei centri, ne per favorire il flusso dei pazienti da trattare verso i centri in grado di farlo, ne per l'emersione del sommerso, il favorire cioe' la diagnosi di infezione in quel numero importante di persone che non sono consapevoli del loro stato. Con la conseguenza che, nel prossimo anno, potranno essere curate meno persone rispetto a quanto investito sui farmaci consentirebbe". Curioso poi che, mentre la gratuita' del test per HIV rimane fuori discussione, per la determinazione di HCV si paghi ticket, fatte salve alcune categorie protette.
Uno dei limiti piu' significativi nel trattamento dell'epatite C e' dato dal limitato numero di specialisti disponibile. SIMIT si propone di implementare la capacita' di trattamento curando in modo particolare la formazione di nuovi terapeuti mediante corsi di secondo livello tenuti dagli specialisti piu' qualificati". L'ANTIBIOTICO RESISTENZA. L'emergenza rappresentata dalla resistenza microbica, che configura un fosco futuro in assenza di provvedimenti significativi, e' stata sottolineata dal Piano Nazionale recentemente approvato. SIMIT ha promosso una campagna sull'uso appropriato e consapevole degli antibiotici, attualmente in corso. Il ruolo dell'infettivologo e' centrale per l'uso appropriato degli antimicrobici in ospedale e non solo.. "Ci proponiamo di sviluppare programmi di stweardship antibiotica non solo nel contesto dell'ospedale, ma anche nel sostegno dell'attivita' dei medici di medicina generale." dichiara il prof. Galli.
LE NUOVE INFEZIONI. Un altro tema dominante sara' quello che ha caratterizzato i mesi estivi del 2017. "Dopo i numerosi casi di chikungunya e l'allarme suscitati dai casi di malaria che sarebbero stati contratti in Italia, diventa importante avere a supporto del sistema di rilevazione nazionale una rete di collaborazione tra tutte le unita' operative di malattie infettive che permetta una comunicazione rapida tra le diverse unita' operative colleghi, che faciliti l'individuazione di fenomeni di nuova emergenza" sottolinea Galli. "Anche questo e' uno dei programmi che intendiamo sviluppare. Il persistere dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale, infatti, implica la concreta possibilita' che queste malattie possano ripetersi anche nelle prossime estati in diverse parti d'Italia. Bisogna dunque tenere alta la guardia sulle malattie da vettori".
(Wel/ Dire)