(DIRE) Roma, 19 dic. - Sono piu' del 50% le apparecchiature di diagnostica per immagini e di elettromedicina troppo vecchie.
Risonanze magnetiche, Pet, Tac, angiografi, mammografi, ventilatori per anestesia e terapia intensiva, che per l'eta' avanzata riducono i benefici per il paziente raggiunti dalle tecnologie piu' recenti: diagnosi piu' accurate e precise, minori esposizioni alle radiazioni, minore quantita' delle dosi, maggiore velocita' di esecuzione dell'esame, referti informatizzati. Gli svantaggi di un parco apparecchiature troppo vecchio non sono pero' solo per il paziente, ma anche per la sostenibilita' del Servizio sanitario, che si trova ad affrontare piu' numerosi costi di manutenzione con eventuali ritardi e sospensioni nell'utilizzo dei macchinari, che generano tempi di attesa piu' lunghi e carichi di utilizzo mal gestiti.
Nello specifico, destano preoccupazione il 95% dei mammografi convenzionali con piu' di 10 anni di vita, cosi' come il 69% di apparecchiature mobili convenzionali per le radiografie, il 52% dei ventilatori di terapia intensiva e il 79% dei sistemi radiografici fissi convenzionali. Questi alcuni dei dati che emergono dal nuovo Rapporto sullo stato di obsolescenza del parco istallato di diagnostica per immagini e da quello sull'elettromedicina in Italia, entrambi curati dal Centro studi di Assobiomedica e presentati oggi nell'ambito della X Conferenza nazionale dei dispositivi medici.
"Assobiomedica con i suoi studi- ha dichiarato Fernanda Gellona, direttore generale di Assobiomedica- ha messo in luce un problema preoccupante per i pazienti e per il Sistema sanitario, evidenziando come l'Italia si posizioni in fondo alla classifica europea per numero di apparecchiature diagnostiche obsolete.
Adesso che buona parte dei conti della Sanita' sono stati risanati, e' necessario tornare a investire per rinnovare le strutture sanitarie del Paese e riportare il nostro Ssn a livelli competitivi. Il Governo ha lavorato bene su industria 4.0 e sugli investimenti sul digitale, oggi bisogna allargare questo approccio all'ambito sanitario per agevolare il rinnovamento del parco apparecchiature presenti negli ospedali italiani e avviare un'azione d'investimento sulle tecnologie innovative. È possibile farlo intervenendo sui meccanismi di rimborso, creando dei sistemi di incentivo per l'utilizzo delle nuove tecnologie e tariffe penalizzanti per i macchinari troppo vecchi. Si tratterebbe di un sistema di rimborsabilita' differenziata sul modello francese, che consentirebbe una graduale sostituzione delle apparecchiature piu' vecchie e una progressiva introduzione di quelle tecnologicamente piu' innovative".
(Wel/ Dire)