(DIRE) Roma, 19 dic. - Il lavoro delle Commissioni Parlamentari sugli emendamenti alla Legge di Bilancio da' un segnale di apertura ai dirigenti sanitari che attendono da 8 anni il rinnovo del Ccnl. A fronte delle richieste delle organizzazioni sindacali della Dirigenza medica e sanitaria di utilizzare la Retribuzione individuale di anzianita' del personale medico e sanitario a ristoro dei fondi contrattuali, la maggioranza di governo ha modificato, anche dopo le loro proteste, un orientamento iniziale al ribasso. Ed ha reso utilizzabile per il Ccnl risorse economiche aggiuntive, a partire pero' dal 2019, per attenuare gli effetti di un blocco sine die, disposto da un improvvido provvedimento della cosiddetta riforma della pubblica amministrazione. Una decisione sancita ieri sera dal voto unanime della commissione Bilancio della Camera su una proposta dell'onorevole Gelli come prima risposta ai medici, ai veterinari ed ai dirigenti sanitari del Ssn in attesa da 8 anni.
I Deputati hanno inteso cosi' recuperare, in parte, quanto i Senatori avevano approvato e poi dovuto ritirare, per venire incontro, come fatto per altri settori del pubblico impiego, alle esigenze di professionisti che, sobbarcandosi sovraccarichi lavorativi, garantiscono la esigibilita' del diritto alla salute dei cittadini. Cosi' in un comunicato l'Intersindacale.
È un bene - continua il comunicato - per la sanita' che la Legge di Bilancio garantisca maggiori risorse per i contratti di lavoro cui e' affidata la organizzazione e la remunerazione di una attivita' professionale di elevata responsabilita' a tutela di un bene costituzionale. Non lo e' il fatto che non sia dato vedere un cambiamento di verso, capace di arrestare il definanziamento progressivo della sanita' pubblica in atto da anni e la migrazione di soldi e pazienti nella sanita' privata, incentivata anche dal welfare aziendale e dalla mortificazione delle condizioni di lavoro e retributive dei medici e dei dirigenti sanitari del Ssn. Pur dando atto al Governo di avere investito risorse aggiuntive sul capitale umano della sanita' pubblica, esprimiamo ancora preoccupazione per queste tematiche che saranno oggetto di aperto confronto con le forze politiche in previsione della prossima tornata elettorale.
Ci sara' tempo per un giudizio di insieme sulla Legge di Bilancio, ma gia' ora non si puo' tacere della mortificazione sul fronte della stabilizzazione del personale precario della ricerca sanitaria, tenuto fuori dell'area dirigenziale, relegato per altri 10 anni tra il personale del comparto della sanita' a dispetto di un capitale formativo incompatibile con un tale inquadramento contrattuale e giuridico. E dell'attacco al sistema di reclutamento dei Medici rappresentato dalla concessione alla Provincia Autonoma di Bolzano di mano libera per creare nuovo precariato e continuare nell'abuso di contratti atipici.
Luci fioche ed ombre sembrano caratterizzare la politica sanitaria in questa tormentata fase di fine legislatura, una eredita' non facile da gestire per il Parlamento ed il Governo che verra'.
Sul fronte del rinnovo contrattuale, ora tocca alle Regioni smettere, in tempi rapidi, di sottrarsi al loro obbligo di datori di lavoro, facendosi beffe, peraltro, di una sentenza della Corte Costituzionale. Se cosi' non fosse, la conflittualita' con i medici, i veterinari e i dirigenti sanitari del Ssn diverrebbe difficilmente sanabile.
(Wel/ Dire)