(DIRE) Roma, 15 dic. - Accordo raggiunto in Stato-Regioni sul 'Programma Nazionale Donazione di Organi 2018-2020'. Il documento ha l'obiettivo di definire standard minimi organizzativi e metodologici per un sistema regionale sostenibile ed efficiente in grado di incrementare il livello di donazione di organi in tutte le Regioni e nelle Province autonome di Trento e Bolzano.
Fornisce metodologie comuni e uniformi per: definire un linguaggio comune; implementare buone pratiche organizzative, cliniche ed amministrative; utilizzare percorsi di miglioramento della qualita' in tutte le fasi del processo di donazione; attuare l'analisi dei dati; implementare sistemi nazionali e regionali di auditing e formazione.
I suoi principi generali sono: a. la donazione di organi e' attivita' istituzionale delle strutture sanitarie e obiettivo essenziale dei Ssr; b. la donazione di organi e' compito ordinario delle rianimazioni/terapie intensive e dell'ospedale, come atto medico di valore etico e terapeutico successive all'accertamento di morte con criteri neurologici (morte 'encefalica') o cardiaci (arresto cardiocircolatorio), finalizzato al trapianto dei soggetti con gravissima insufficienza d'organo; c. la donazione di organi, frutto di una scelta libera e consapevole, deve essere incoraggiata e onorata. I cittadini devono essere informati e la percezione dell'assistenza sanitaria deve essere la piu' alta possibile. Le Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano, devono, quindi, mettere in atto una precisa strategia d'informazione e di sensibilizzazione in cooperazione con le Associazioni di volontariato, le Societa' scientifiche e gli organismi istituzionali del Ssn. Per chiarire e valorizzare ii rapporto tra qualita' della cura e donazione degli organi, le Regioni danno risposta alla necessita' di formazione e informazione rispetto all'impegno culturale, civile e medico di operatori e cittadini nella presa in carico delle cure di fine vita in ospedale; d. l'attivita' di donazione di organi viene organizzata e valutata dai SSR sulla base di standard di governo clinico condivisi e criteri ed indicatori di qualita' omogenei; e. le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, nell'ambito delle attivita' di programmazione e indirizzo, definiscono obiettivi di donazione a incremento o mantenimento dei livelli di donazione di organi e tessuti per i direttori generali dei singoli ospedali.
Il processo di donazione e il trapianto di organi e' parte dei Lea: per attuare a livello regionale e nazionale ii controllo e la misura di efficienza del processo, il CNT promuove l'utilizzo di criteri e indicatori di qualita' ad hoc anche mei sistemi di monitoraggio dei Lea. I due criteri di qualita' essenziali per la donazione di organi sono: 1) la donazione di organi e' attivita' istituzionale delle strutture sanitarie e obiettivo essenziale dei Ssr.
2) tutti i soggetti che presentano i criteri devono essere sottoposti ad accertamento con criteri neurologici (il sistematico accertamento di morte con criteri neurologici di tutti i soggetti non costituisce solo un fattore di aderenza a/lo normo di legge, ma un indice di 'best practice' e di qualita' dell'assistenza ospedaliera).
Gli indicatori di qualita' individuati saranno sottoposti a periodica verifica, integrazione e miglioramento in relazione alla possibilita' di acquisizione dei dati da parte di tutte le Regioni. In particolare, sara' tenuta in considerazione la possibilita' di comparazione dei dati a livello europeo.
L'accordo suggerisce anche ulteriori monitoraggi e indicatori gia' validati in ambito italiano o europeo (Progetti DOPKI, ODEQUS e ACCORD). In una prima fase, si dovrebbe considerare, in particolare, ii processo di donazione in soggetti con accertamento di morte con criteri neurologici. Tuttavia e' necessario che le Regioni raccolgano parallelamente e, in modo sistematico, dati prospettici con lo scopo di individuare percorsi per l'attivazione, ovunque sia possibile, anche di programmi di donazione a cuore fermo.
Il Comitato Regionale Trapianti, rappresentativo di tutte le aree di attivita' della rete regionale della donazione e del trapianto, coadiuva ii Coordinatore regionale trapianti nell'elaborazione della strategia regionale, tenendo conto degli indirizzi della rete nazionale e della programmazione sanitaria della Regione.
Annualmente, le Regioni elaborano e trasmettono al CNT un Documento programmatico con indicazione degli obiettivi (donazione e trapianto) degli strumenti clinico-organizzativi, del sistema di Quality Assurance (indicatori, monitoraggio e audit), dei programmi di formazione e ricerca. Elaborano, inoltre, un report delle attivita' e dei risultati, con analisi delle criticita'.
Le Regioni garantiscono anche, in collaborazione con ii CRT, e in sinergia con le iniziative nazionali, un programma di formazione continua rivolta a tutto ii personale coinvolto nel processo di donazione (intensivisti, area critica, laboratori, neurologi ecc.) anche rispetto a nuove procedure strategiche (cuore fermo, ECMO, perfusione organi) e nuovi ambiti sociali e colturali basato sulla rilevazione dei bisogni espressi dagli operatori e delle criticita emerse (monitoraggio eventi avversi).
Una efficace strategia d'informazione della popolazione deve essere sviluppata in collaborazione con le Associazioni di volontariato e le lstituzioni regionali e nazionali.
I requisiti funzionali del processo di 'donazione di organi' in Ospedale sono: IDENTIFICAZIONE E SEGNALAZIONE DEL DONATORE DI ORGANI a. Il processo di donazione e' trasversale a gran parte delle unita' operative e dei servizi dell'ospedale; b. l'identificazione del paziente deceduto, con potenzialita' di donazione e la segnalazione come donatore, di cui sia stata accertata la morte costituiscono ii punto piu' critico del processo e ii punto di partenza del programma di garanzia della qualita' (Quality Assurance); c. all'obiettivo di identificazione e segnalazione di donatori, definito e assegnato dalla Direzione, concorrono ii personale dell'area critica (Pronto Soccorso, Rianimazione/Terapia lntensiva, Stroke Unit, Sale Operatorie..), i medici esperti referenti e l'equipe del Coordinamento locale ospedaliero per il procurement, facilitando anche l'introduzione di criteri di alert e di sistemi di segnalazione automatica su base informatica (cartella clinica elettronica).
MEDICI ESPERTI DEL PROCUREMENT REFERENTI PER L'IDENTIFICAZIONE E IL TRATTAMENTO DEL DONATORE DI ORGANI Per coadiuvare ii Coordinatore locale aziendale e il personale del Coordinamento locale ospedaliero, e' necessario l'ausilio di medici esperti, presenti nell'arco delle 24 ore, nelle diverse articolazioni dell'ospedale per le funzioni essenziali di identificazione e trattamento del soggetto deceduto con potenzialita' di donazione, prima e durante ii processo di accertamento di morte. A questo scopo l'accordo indica alcune raccomandazioni: a. in ogni ospedale, sono individuati medici esperti del procurement (MEP), nell'ambito dei singoli percorsi clinici nei quali svolgono la propria funzione (Rianimazioni/Terapie Intensive, Stroke Unit, Pronto Soccorso, Emodinamica, Trauma Unit, ECMO Unit ecc.); i MEP possono essere affiancati da infermieri con specifica formazione in area critica ed esperti nella gestione di PDTA e del processo di donazione; b. i medici esperti del procurement costituiscono il riferimento per gli operatori presenti nelle proprie strutture e sono responsabili del percorso di identificazione dei soggetti con lesione cerebrale acuta severa (percorso DBD) e grave insufficienza cardiocircolatoria (percorso DCD) e della segnalazione tempestiva, al personale del Coordinamento locale ospedaliero per ii procurement, con procedure e standard operativi approvati dal Coordinatore (locale) aziendale, dalla DS e dal CRT; c. i medici esperti, ii Coordinatore locale aziendale e la Direzione sanitaria, definiscono i percorsi e le procedure di trattamento in ospedale dei soggetti con lesione cerebrale acuta severa con possibile evoluzione verso l'accertamento di morte con criteri neurologici o cardiaci, in seguito a limitazione di trattamento in terapia intensiva.
d. i MEP, ii Coordinatore locale (aziendale) e la Os, definiscono anche i percorsi e le procedure di cura dei pazienti con arresto cardiaco o gravissima insufficienza cardiocircolatoria, possibili donatori in asistolia, monitorando, in particolare: 1) i soggetti con arresto cardiaco inatteso intrattabile, provenienti dall'esterno e dall'interno dell'ospedale; 2) i soggetti con arresto cardiocircolatorio terminale atteso in rianimazione/terapia intensiva; 3) i soggetti in trattamento con ECLS/ECMO.
e. negli ospedali, in cui e' programmata o gia' attiva la donazione a cuore fermo, i medici referenti del programma DCD sono responsabili della tempestiva segnalazione del paziente, con potenzialita' di donazione al Coordinamento locale ospedaliero per ii procurement, e partecipano alle procedure di accertamento di morte con criteri cardiaci e di preservazione della funzionalita' degli organi; f. al personale sanitario dell'ospedale, che coadiuva ii Coordinatore locale nelle funzioni, puo' essere riconosciuta una specifica indennita' per il lavoro aggiuntivo svolto per il raggiungimento degli obiettivi affidati.
(Wel/ Dire)