(DIRE) Roma, 13 dic. - "Uno degli argomenti piu' controversi in bioetica e nel diritto, come si evince dalla discussione in Parlamento per il ddl sulle 'norme in materia di consenso informato e disposizioni anticipate di trattamento', e' senza dubbio quello sulla nutrizione e l'idratazione artificiale (NIA) nella loro qualificazione di terapia a tutti gli effetti oppure come sostegno vitale e/o cura ordinaria di base". Ad affermarlo e' Giuseppe Battimelli, vicepresidente nazionale dell'Associazione Medici Cattolici Italiani.
"Se e' vero che la comunita' scientifica ritiene la NIA terapia medica, tuttavia crediamo che ci siano dei casi nei quali questa si configuri come cura ordinaria e quindi dovuta alla persona. Il suo rifiuto/rinuncia in certi contesti risulta difficile e problematico per il paziente, la sua famiglia e il medico, perche' considerata tra i bisogni clinico-assistenziali essenziali", aggiunge.
"Pertanto, la NIA rientra in via preferenziale nel rapporto medico-paziente, dove si possono conciliare nella valutazione caso per caso la volonta' del malato con la scienza e la deontologia del medico, e dove possono interagire in questa relazione, fatto salvo il principio dell'indisponibilita' della vita e le responsabilita' personali", conclude il vicepresidente dei medici cattolici.
(Wel/ Dire)