(DIRE) Roma, 5 apr. - "Tutte le analisi comparate con gli altri stati europei e non solo che mi venivano sottoposte, evidenziavano come l'Italia investisse (e continua ad investire) in salute (in rapporto al Pil) molto meno rispetto ad altri paesi europei. Tale tendenza viene confermata anche per il 2016 e, come indicato nel Rapporto, rappresenta poco più del 9% a fronte di una media Ue di quasi il 10% e di molto inferiore a quella della Francia (11%), della Germania e della Svezia (entrambe all'11,1%). Anche l'analisi della spesa sanitaria pro-capite 2015, secondo dati Ocse, evidenzia per l'Italia valori molto al di sotto di quelli degli altri partner europei: 1.900 euro contro i 3.400 euro dei tedeschi e i 2.627 euro dei francesi". Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, nel suo intervento durante la presentazione oggi a Roma del Rapporto 2017 della Corte dei Conti sul coordinamento della finanza pubblica, che si è svolto oggi presso il Senato.
"Eppure, nonostante i numeri sembrassero disegnare il quadro di un sistema sanitario nazionale in difficoltà- ha proseguito Lorenzin- alcune importanti ricerche di prestigiosi centri studi internazionali gli assegnavano (nel 2014) il terzo posto al mondo in termini di efficienza, alle spalle di Singapore e Hong Kong e davanti a Giappone, Corea del Sud e Australia. La Francia si posiziona ottava, il Regno Unito decimo, mentre gli Stati Uniti si trovano molto indietro in classifica. La graduatoria, stilata da una prestigiosa società internazionale- ha concluso-aveva preso in considerazione i dati forniti da Banca Mondiale, Fmi e Oms (Bloomberg, 2014)".
"Mi sono trovata, quindi, a dover fronteggiare una situazione particolare- ha proseguito Lorenzin- ridotti finanziamenti, da un lato, e un sistema valutato come efficiente a livello nazionale, dall'altro, il tutto in un quadro economico globale di grave crisi economica e finanziaria perdurante che non avrebbe consentito di colmare, sic et simpliciter, il gap - in termini di risorse dedicate alla sanità - con gli altri paesi europei. La realtà, invero, ci descriveva e ci descrive di un sistema sanitario che, complessivamente, risulta essere valido ed efficace, sebbene siano ancora troppe le differenze a livello territoriale, tali da non consentire in maniera uniforme un equo accesso al diritto alle cure ai cittadini italiani- ha concluso- così come previsto e garantito dalla nostra Carta costituzionale".
(Wel/ Dire)