(DIRE) Roma, 23 set. - "Se 700mila persone non riescono ad avere bambini è un problema della nazione e non del singolo, tanto è vero che infertilità e sterilità sono state riconosciute come malattie e inserite nei nuovi Livelli essenziali di assistenza. La sensibilità del ministro Lorenzin, quindi, è stata proprio quella di fare una battaglia in questo senso, affinché sia la omologa che l'eterologa fossero contenute nei Lea. Ora aspettiamo l'ufficialità". Così il presidente della Società italiana di Ginecologia e Ostetricia, Paolo Scollo, interpellato dall'agenzia Dire in merito all'importanza della prevenzione alla fertilità.
"Bisogna fare prevenzione- prosegue Scollo- perché uno dei motivi di infertilità o sterilità è l'età avanzata della donna. La prevenzione, quindi, gioca un ruolo importante e non si può farla senza fare informazione, ecco perché nascono campagne di questo tipo, che sono motivate da una necessità di informare".
Nel corso del Fertility day, intanto, durante le tavole rotonde a Roma, Bologna, Padova e Catania sono state proiettate interviste a giovani ragazzi riguardanti il tema della salute sessuale. "In quei video- commenta il presidente della Sigo- si denota uno stato di ignoranza e non conoscenza né della fisiologia né, cosa ancora più grave, dell'anatomia. Questo è dunque un momento particolare, nel quale tutti noi dobbiamo rimboccarci le maniche anziché fare polemiche".
Ha infine concluso Scollo: "Bisogna capire perché i ragazzi non hanno le conoscenze e se c'è la necessità di aiutarli. So che c'è già un programma dei ministeri della Salute e dell'Istruzione finalizzato a questo. Ed è proprio su questo che bisogna lavorare".
(Cds/ Dire)