(DIRE) Roma, 16 set. - La Segreteria regionale del Lazio del Sindacato Unico di Medicina Ambulatoriale Italiana e Altre Professionalità dell'Area Sanitaria (Sumai-Assoprof) ha inviato al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, una lettera in merito alle condizioni della sanità territoriale nella regione.
"Egregio Presidente Zingaretti- scrive- come organizzazione maggiormente rappresentativa dei medici, medici veterinari e professionisti che operano nella sanità territoriale ci siamo determinati a scriverle queste brevi note nell'interesse degli assistiti del servizio sanitario regionale conoscendo la sua disponibilità all'ascolto e la sua fama di uomo per bene. Da troppo tempo riscontriamo mancanza di coerenza tra gli obbiettivi prioritari che la Regione si è data e le scelte operative con cui ci scontriamo quotidianamente. La così detta legge Balduzzi e le successive DCA che l'hanno recepita ci raccontano che l'assistenza al cittadino si deve orientare alla presa in carico dei malati cronici ( diabetici, affetti da BPCO, cardiopatici etc ) la cui assistenza determina il maggior onere di spesa. Gli strumenti operativi previsti allo scopo sarebbero le AFT e le UCCP la cui costituzione ci sembra ancora in alto mare ma della cui composizione siamo componenti essenziali oltre che molto interessati tanto da averle inserite nel nostro Acn. Ma al di là di questi obiettivi assolutamente condivisibili la nostra esperienza quotidiana ci mette a confronto con grandi difficoltà a garantire anche il quotidiano per scarsità di ore di specialistica, continui ostacoli frapposti dalle asl a garantire le sostituzioni dei colleghi, difficoltà operative legate alla gestione spesso non condivisibile dei CUP, cattivo utilizzo del sistema delle priorità delle visite che interferisce anche con la riduzione delle liste di attesa, altro obiettivo molto propagandato ma operativamente gestito in modo poco coordinato e con iniziative estemporanee dalle singole Asl. Con estremo disappunto abbiamo letto il contenuto della DCA 156/2016 che sui risparmi ottenuti dalle carenze della specialistica intende fare cassa per il piano di assunzioni dei medici precari. Di tutti questi problemi tentiamo da mesi di discutere con i responsabili operativi regionali con nessuna risposta concreta. Se lei ritiene che quanto esposto sia degno di attenzione siamo certi di essere interlocutori esperti e motivati nel dare un contributo. Se al contrario si vuole ridurre la sanità territoriale ed i suoi operatori a comparse di secondo piano si smentiscono tutti i presupposti legislativi enunciati e non ci meraviglierebbe se i cittadini rivolgessero anche nel prossimo futuro la loro attenzione a forze politiche che fanno della mera protesta e dell'attenzione alle promesse non mantenute il proprio cavallo di battaglia. Fiduciosi e tenacemente legati alla nostra professione attendiamo un suo cortese segno di attenzione".
(Wel/ Dire)