(DIRE) Roma, 14 ott. - "Dopo un'estate particolarmente difficile, superata grazie a un grande lavoro di squadra, stiamo riportando l'Asl Roma 4 a un livello di competenze che fuoriesce dalla normale attività. Lo stiamo dimostrando con l'ospedale di Civitavecchia, sempre più all'avanguardia, lo abbiamo dimostrato con la Salute mentale, con le carceri e con tutte le piccole attività che hanno fatto cambiare il volto al territorio sanitario". Lo ha detto il direttore generale dell'Asl Roma 4, Giuseppe Quintavalle, intervistato dall'agenzia Dire.
Sull'ospedale San Paolo di Civitavecchia "ci sarà a novembre lo spostamento del Cup, che permetterà di potenziare il Pronto soccorso, che finora ha vissuto della vecchia progettualità che ha creato problemi- ha spiegato Quintavalle- In questo modo, invece, avremo nuovi posti di Osservazione breve intensiva (Obi) mentre la Regione Lazio ci ha già finanziato la Sala di attesa. Oltre a questo seguirà la ristrutturazione del Servizio psichiatrico, che passerà da 12 a 16 posti letto e l'allargamento del nido. Lavori importanti, uniti a ciò che mancava e che noi abbiamo fatto: la messa a norma dell'intero ospedale".
La criticità riguarda la mancanza di un hospice. "Quello di Civitavecchia è in costruzione, i lavori dovrebbero terminare a febbraio o marzo- ha sottolineato Quintavalle- Poi l'Asl avrà due scelte davanti a sé: partire con risorse interne, come abbiamo fatto con la Dialisi a Capena, o indire una gara per esternalizzare il servizio".
Secondo Quintavalle l'hospice "risolverebbe il problema di Civitavecchia e dei comuni limitrofi, penso a Santa Marinella, Allumiere, Tolfa, ma anche Cerveteri, Tarquinia. Ma è necessario anche intervenire per i restanti comuni che vanno da Bracciano a Capena. L'assenza di queste realtà e il numero di posti letto esigui determinano un affollamento presso il Pronto soccorso, non come stazionamento ma come passaggio di persone. L'hospice, invece, in determinanti momenti consente di superare le paure e i bisogni sociali".
In ogni caso all'ospedale San Paolo esiste un protocollo informale "che è stato fatto nell'ambito del Dea, che viene attivano appena si è in presenza di un malato oncologico grave, che viene spostato in locali vicini. Dopo il caso del paziente morto nel Pronto soccorso dell'ospedale San Camillo di Roma- ha specificato Quintavalle- ho predisposto la misura con un gruppo di medici, con la Direzione sanitaria e le associazioni di volontariato che si occupano di pazienti oncologici".
Quintavalle ha infine ricordato che "l'Asl Roma 4 è un territorio vasto, che comprende 28 comuni. Qui passiamo dal mare alla montagna ai laghi. E' disomogenea ma i nostri interventi riguardano tutta l'area. A Manziana, per esempio, a metà novembre inaugureremo una nuova struttura. Inoltre sta per partire la progettualità sulla Casa della salute di Rignano Flaminio".
(Mel/ Dire)