(DIRE) Roma, 5 ott. - E' stata presentata in Senato una mozione bipartisan, a prima firma Luigi d'Ambrosio Lettieri (CoR), per essere concretamente a fianco di tutte le donne nella battaglia contro il tumore al seno attraverso la prevenzione e la diagnosi precoce. La mozione, infatti, firmata da oltre venti senatori di maggioranza e minoranza, impegna il Governo a "porre in essere ogni iniziativa idonea a far sì che, entro il 2017, siano attivati tutti i centri di senologia nelle diverse Regioni italiane e nelle Province Autonome, nel rispetto delle linee guida indicate dal Documento di indirizzo nazionale per la definizione di specifiche modalità organizzative ed assistenziali della rete dei centri di senologia; a promuovere le iniziative più opportune al fine di includere nel programma di screening previsto dal Sistema Sanitario Nazionale anche le donne con un'età a partire da 25 anni (cui garantire visite specialistiche ed ecografie) e le donne con un'età a partire da 40 anni (cui garantire anche la mammografia); a porre in essere ogni altra iniziativa utile a potenziare le attività di prevenzione e diagnosi precoce del cancro alla mammella prevedendo anche adeguate campagne di informazione nazionali; a promuovere una campagna di prevenzione e di formazione sull'autopalpazione all'interno delle scuole secondarie di II grado".
"Come si evince dai dati diffusi dalla Lega Italiana della Lotta contro i Tumori (LILT), il tumore alla mammella, aumentato del 30% tra le giovani donne fino a 50 anni di età, rappresenta il big killer delle donne", spiega d'Ambrosio Lettieri, "L'aumento dell'incidenza del tumore al seno, nell'ultimo quinquennio, è stata pari al 15% e, secondo una stima, nel 2016 i casi di cancro alla mammella saranno oltre 50mila; di questi oltre 5mila si potranno registrare nelle regioni meridionali, quali Puglia e Basilicata".
Gli strumenti che hanno consentito di ridurre l'incidenza della mortalità per cancro alla mammella (le possibilità di guarire riguardano l'80-85% dei casi), oltre alla pratica di uno stile di vita sempre più salutare e attento, sono l'introduzione di una diagnostica strumentale sempre più sofisticata e di nuovi farmaci in grado di colpire le cellule malate senza intaccare quelle sane.
"Il problema - conclude il senatore - è che il numero di breast unit attualmente operative su tutto il territorio italiano è inferiore rispetto al numero di Centri attivabili secondo i requisiti previsti dalle direttive europee. E' un fatto inaccettabile che deve essere affrontato urgentemente con interventi adeguati".
(Wel/ Dire)