(DIRE) Roma, 23 nov. - Si è tenuto nei giorni scorsi a Roma un incontro tra Paola Boldrini, prima firmataria della Proposta di Legge di iniziativa parlamentare n. 3606 "Disposizioni per favorire l'applicazione e la diffusione della medicina di genere" depositata alla Camera a febbraio, in cui è compreso un ampio capitolo sulla formazione, ed Andrea Lenzi, Presidente del Consiglio Universitario Nazionale e della Conferenza delle Scuole di Medicina.
Il tema della giornata, a cui hanno preso parte anche Stefania Basili, Presidente vicario della Conferenza e Docente alle Università La Sapienza di Roma e Università di Ferrara, Tiziana Bellini, Presidente del Corso di Laurea di Medicina e Prorettore alla didattica per l'Area biomedica dell'Università di Ferrara e Fulvia Signani, Psicologa dell'Ausl di Ferrara e Docente a contratto dell'Università di Ferrara, verteva su come programmare un'applicazione il più concreta e tempestiva possibile dell'insegnamento della medicina orientata al genere nelle Università italiane, partendo dalle Scuole di Medicina.
Data l'importanza fondamentale della formazione medica nella medicina di genere, in attesa che la legge possa iniziare il suo iter parlamentare, si è convenuto sulla necessità di un Progetto pilota che, anziché prevedere "cattedre" specifiche, possa proporre contenuti e dati orientati al genere in almeno un insegnamento di ogni anno del Corso universitario medico a partire dall'anno accademico 2017-18.
La proposta del progetto pilota è stata anticipata in un messaggio di Andrea Lenzi a tutti i Presidenti di corso di studio di medicina italiani ed ha già raccolto l'adesione delle Università di Ferrara, Torino, Roma 1, Napoli 1, Campobasso, Foggia, Palermo e sarà oggetto di analisi approfondita per un varo definitivo nella prossima seduta della Conferenza di dicembre.
(Wel/ Dire)