(DIRE) Roma, 23 nov. - Il sistema sanitario nazionale è quello che associa la più bassa spesa pro-capite alla più elevata aspettativa di vita in salute, garantendo - limitatamente ai due indicatori considerati- il più alto livello di efficienza del gruppo, risultanti tra i primissimi a livello mondiale.
All'estremo opposto ci sono invece gli Stati Uniti che, pur spendendo una quota pro-capite di gran lunga più alta degli altri Paesi, hanno una aspettativa di vita e di vita in salute sensibilmente più basse. È quanto emerge dalla ricerca 'L'evoluzione dei sistemi sanitari internazionali a confronto', commissionata da Aiop Giovani all'Università Luiss Guido Carli, nella quale sono stati selezionati sette Paesi (Canada, Francia, Germania, Regno Unito, Usa, Svezia e Italia), che secondo la Banca Mondiale sono riconosciuti 'ad alto reddito', disponendo di un sistema sanitario "solido e innovativo ma in continua evoluzione di fronte al cambiamento del quadro demografico ed epidemiologico, alle nuove sfide tecnologiche, alle buone aspettative dei pazienti e alla generale contrazione delle risorse disponibili, seguito spesso da politiche di tagli al finanziamento della spesa sanitaria". Lo studio è stato presentato all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.
"L'Italia rappresenta un modello in ambito internazionale per la propria innegabile capacità nel fare sanità di qualità, a fronte di una spesa ridotta- ha detto Lorenzo Miraglia, presidente di Aiop Giovani e promotore della ricerca- Essere un modello, però, non può e non deve essere sufficiente perché le sfide attuali aprono costantemente a nuovi fronti, che devono essere presidiati e che richiedono soluzioni tempestive e mirate. Con l'analisi dei sette sistemi sanitari si conclude la prima fase del nostro studio, che prevede la dedizione di nuovi strumenti che possono essere messi a disposizione per migliorare e implementare quanto di buono e già stato fatto in Italia". Miraglia ha quindi fatto sapere che il prossimo anno "approfondiremo come i modelli economici potranno dare le giuste coperture e nel 2018, con la conclusione di questo lungo percorso di ricerca, analisi e studio- ha aggiunto- pubblicheremo un documento che rappresenti la tesi di Aiop Giovani circa il futuro del sistema sanitario nazionale, sulla base delle migliori practice internazionali e della nostra realtà".
Ma tornando alla ricerca, in tutti i Paesi coinvolti si riscontra "una maggiore diversificazione nell'offerta dei servizi sanitari- hanno spiegato ancora da Aiop Giovani- con un crescente ruolo dei player privati. Si favorisce l'entrata nel mercato di soggetti privati sia nell'erogazione delle prestazioni sia nel governo degli ospedali, con l'obiettivo di estendere la libertà di scelta degli utenti. Questo significa andare verso un modello con crescente separazione tra finanziatori, prevalentemente pubblici, ed erogatori, spesso privati, ai fini di una maggiore efficacia". La volontà di Aiop Giovani, quindi, è di proporre un'alleanza con istituzioni e università per elaborare studi e per proporre un sistema sanitario nuovo, finalizzato al 'benessere' del cittadino. "La comprensione dei meccanismi che oggi rappresentano nel mondo strategie vincenti di governance e sostenibilità dei sistemi sanitari- ha concluso il suo presidente Miraglia- è un interesse comune improrogabile".
(Wel/ Dire)