(DIRE) Roma, 23 nov. - Prima la scoperta di un caso di nodulo difterico, rivelato dal direttore dell'Istituto superiore di sanità, Walter Ricciardi. Poi altri due decessi per meningite in Toscana, dove dal 2015 è in atto un vero e proprio focolaio. La vaccinazione è l'unico modo per evitare di contrarre questo tipo di malattie, eppure il numero di richieste di vaccini in Italia non è ancora quello sperato. "Stiamo tornando indietro, è preoccupante- ha detto, all'agenzia Dire, il vice segretario nazionale vicario della Fimmg, Pier Luigi Bartoletti- La mancanza di vaccinazioni non è sostanziata da evidenze. Non ci sono motivazioni scientifiche a supporto della paura di vaccinarsi".
Il vaccino del vaiolo, introdotto da Edward Jenner nel 1798, ha dato il via alla cultura della vaccinazione. "Da allora sono state salvate milioni di vite, eppure questa sembra essere una lezione che ancora non si è imparata" ha aggiunto Bartoletti. Per quanto riguarda la meningite, in Toscana in quasi due anni ci sono stati 57 ricoveri. I morti sono stati 12, 6 nel 2015 e 6 quest'anno per meningococco C. Nel Lazio l'ultimo decesso riguarda risale ai primi di agosto, quando una ragazza romana è morta durante il viaggio di rientro da Cracovia dove aveva partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù. "E' opportuno vaccinare i bambini ma anche gli adulti- ha aggiunto Bartoletti- Io credo che un passo alla volta ci si arriverà". Nel Lazio la vaccinazione è disponibile presso i centri vaccinali della Regione e presso l'Ambulatorio di Malattie Infettive e Tropicali dell'Istituto Spallanzani.
Intanto inizia a farsi sentire anche l'influenza stagionale. "Come al solito il picco è atteso per gennaio, nel periodo più freddo dell'anno- ha continuato Bartoletti- ma poichè ci vogliono tre settimane perché faccia effetto, è importante vaccinarsi subito. In generale la campagna antinfluenzale della Regione Lazio sta andando bene, nonostante ci siano problemi di distribuzione in alcune Asl per le dosi del pneumococcico coniugato".
Secondo gli esperti l'influenza si preannuncia particolarmente aggressiva a causa di tre ceppi diversi che provengono da Brisbane, Hong Kong e la California. I medici che partecipano alla campagna antinfluenzale sono circa 4.800, mentre i pediatri sono circa 800. Sono attivi anche nei week-end e nei giorni festivi nei venti ambulatori aperti a Roma e nelle province.
(Mel/ Dire)