(DIRE) Roma, 17 nov. - "Oggi siamo qui in piazza Montecitorio a fare un sit-in come primo atto di un percorso che si concluderà lunedì 28 novembre con lo sciopero nazionale di tutta la categoria dei medici e veterinari per il contratto di lavoro, per le risorse che non sono adeguate e soprattutto perché con il contratto di lavoro vengano risolte anche le condizioni di lavoro che si sono aggravate in questi anni". Così il presidente del sindacato dei medici Cimo, Riccardo Cassi, interpellato dall'agenzia Dire sulle motivazioni che hanno spinto i camici bianchi a confermare lo sciopero il prossimo 28 novembre.
"Noi ieri- prosegue Cassi- abbiamo presentato al ministro della Salute una serie di richieste, tendenti a migliorare le condizioni del lavoro dei medici, e Lorenzin ha detto che se ne sarebbe fatta carico per portarle al governo. A noi non resta che attendere per vedere se tutto ciò si concretizza nel maxiemendamento alla legge di Bilancio che il governo presenterà".
I sindacati medici, in particolare, vogliono ristabilire le risorse "non quelle aggiuntive- sottolinea Cassi- ma quelle che c'erano e che ci sono state tolte, tendenti a gratificare il merito e la competenza del medico, a incentivarne la produttività, anche ai fini di abbattere le liste di attesa, e a consentire il welfare anche nelle aziende più pubbliche".
Secondo Cimo, infatti, ormai la maggioranza dei medici sono donne e questo "è un problema che forse vent'anni fa non c'era- spiega il suo presidente- mentre adesso è sempre più sentito da tutti".
Vi aspettate un incontro con il governo? "Non credo- dice Cassi- noi avevamo chiesto un incontro con il sottosegretario De Vincenti ma lui non ci ha convocato, quindi credo che a questo punto- conclude- il nostro interlocutore rimane il ministro Lorenzin".
(Cds/Dire)