(DIRE) Roma, 24 mar. - Le Rsa sono salve. È stato firmato ieri un protocollo d'intesa tra Aiop Lazio, Aris, Cgil, Cisl, Uil e Regione Lazio sulle Residenze sanitarie assistenziali nel Lazio che contano 7.700 posti letto e che "rischiavano di chiudere vedendo negato a migliaia di anziani il diritto all'assistenza sanitaria in strutture con caratteristiche particolari". Commenta Jessica Veronica Faroni, presidente di Aiop Lazio: "C'è l'accordo ma ora sta alla Regione Lazio e quindi al suo presidente, Nicola Zingaretti, rendere operativo il tutto". Il protocollo d'intesa, di fatto, garantisce alle Rsa di continuare ad erogare assistenza sanitaria in regime residenziale, supportando quindi "migliaia di famiglie non in grado di seguire anziani malati". Il protocollo è stato approvato all'unanimità nell'ambito dell'assemblea delle Rsa Aiop Lazio che rappresenta 51 strutture sanitarie, per un totale di circa 4mila posti letto.
"Ringrazio i sindacati confederali- prosegue Faroni- i quali, capendo che il sistema non poteva più andare avanti, hanno in tutto questo periodo profuso un notevole impegno e affrontato la questione con estrema serietà. Siamo così giunti, grazie anche alla disponibilità del responsabile della cabina di regia, Alessio D'Amato, alla firma del protocollo d'intesa tra Regione, sindacati e associazioni di categoria maggiormente rappresentative del settore. Ma tutto ciò verrà vanificato se il presidente Zingaretti non darà immediatamente seguito al protocollo attraverso gli atti amministrativi necessari per renderlo operativo". Diversi i punti centrali del protocollo firmato ieri: innazitutto sarà la Regione Lazio, spiegano dall'Aiop Lazio, a provvedere "al pagamento del 40% della quota sociale spettante ai Comuni che fino ad oggi si sono sempre trovati in difficoltà economiche".
Dal canto loro i Comuni, per far fronte ai pagamenti relativi agli anni 2013/14/15 ancora non erogati, dovranno utilizzare "gli accantonamenti di pregressi residui del fondi del sociale. Per quanto riguarda l'Isee- spiegano ancora dall'Aiop Lazio- l'indicatore della situazione economica equivalente, ossia lo strumento di valutazione della situazione economica di coloro che richiedono prestazioni sociali agevolate, è stato chiesto e approvato che siano rivisti i parametri elevandoli dagli attuali 13mila ad un importo che si avvicini a quanto applicato in altre regioni e alla media nazionale".
Aggiunge Faroni: "Le modifiche apportate a livello nazionale e regionale sull'Isee hanno portato gli utenti, naturalmente, all'impossibilità di pagare una retta che oscillava tra i 1.500 e i 1.800 euro al mese. Questo ha portato a innumerevoli conseguenze negative per tutto il sistema, sanitario e sociale con conseguente fuga dalle Rsa a causa delle rette troppo alte, all'aumento dei ricoveri presso gli ospedali e i pronto soccorso, alla ricerca di case di riposo dove però non c'è assolutamente assistenza medica e alla ricerca di badanti nella maggior parte dei casi non in grado di assistere un anziano malato". Il protocollo d'intesa, infine, prevede anche la riconversione e la nuova attivazione di posti letto residenziali, la riqualificazione e la formazione del personale.
(Wel/ Dire)