Roma, 14 mar. - L'Ospedale Israelitico ha rischiato di chiudere per sempre e 800 dipendenti di perdere il posto di lavoro.
Travolto da un'inchiesta giudiziaria, con l'arresto dei vertici la Regione non poteva, per legge, confermare l'accreditamento al servizio sanitario nazionale. La formula utilizzata per altre aziende - nomina di un amministratore prefettizio che si occupasse della gestione - non era prevista dalla legge nel settore della sanità. Per questo è stato necessario attendere che il governo approvasse un decreto ad hoc. Ieri è arrivato l'annuncio da parte del presidente della Regione, Nicola Zingaretti: "Ho firmato i decreti che riaprono l'accreditamento all'Ospedale Israelitico". Al suo fianco c'erano il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, il subcommissario alla Sanità, Giovanni Bissoni, il capo della cabina di regia della Sanità, Alessio D'Amato e il commissario dell'Israelitico, vale a dire l'amministratore prefettizio, Narciso Mostarda.
I provvedimenti riguardano la sede di via Fulda e l'ambulatorio in via Veronese a Roma. Il 26 gennaio Gabrielli aveva nominato proprio Mostarda quale amministratore per la gestione straordinaria e temporanea della struttura che era stata riaperta il 24 dicembre. Sul fronte dei posti letto, il nuovo accreditamento prevede una capacità ricettiva ridotta da 126 posti letto a 114, suddivisi in degenza ordinaria e day hospital. A supporto dell'attività clinica, l'ospedale è dotato di un laboratorio di analisi, di un servizio di radiologia e di un poliambulatorio.
Le difficoltà nel trovare lo strumento giuridico che consentisse all'Israelitico di ripartire sono state illustrate dal prefetto Gabrielli: "La soluzione è stata individuata solo grazie all'impegno di tutti e del governo e alla buona volontà della Regione che si era messa a disposizione. Anche il procuratore Pignatone, che è persona sensibile ai temi occupazionali, già in una prima fase aveva verificato assieme a noi la possibilità di un commissariamento giudiziario. Ma questa soluzione non era possibile: solo la disponibilità del governo è riuscita a sciogliere il nodo: con un decreto legge è stato previsto anche per le strutture sanitarie questo strumento". NODI Ha commentato il commissario straordinario dell'Israelitico, Alfonso Celotto: "L'ospedale è nuovamente autorizzato a offrire servizi in convenzione con il sistema sanitario nazionale.
Abbiamo passato mesi di duro lavoro che hanno prodotto il segno di un tangibile cambiamento e tanto ancora c'è da fare per rimettere completamente in moto la macchina dell'Ospedale".
L'inchiesta che ha interessato l'Israelitico portò, in ottobre, all'arresto di 14 persone, tra cui l'ex direttore generale Antonio Mastrapasqua (ex presidente dell'Inps). L'accusa è di truffa ai danni del sistema sanitario. Zingaretti ha concluso: "L'accreditamento è un giro di boa importante, ora si tratterà di continuare con questo rapporto tra Israelitico e Regione Lazio per ridare vita all'attività dell'ospedale, per ridarlo alla città pienamente funzionante con un lavoro che durerà nei prossimi mesi".
Articolo tratto da "Il Messaggero".
(Wel/Dire)