(DIRE) Roma, 25 mag. - "La sanità privata è all'interno del Sistema sanitario nazionale ed è assolutamente integrata: il 30% dei posti letto e il 40% degli ospedali in Italia sono privati. Nel momento in cui un ospedale viene convenzionato, poi, ovviamente anche il concetto di privato e pubblico cambia, nel senso che il sevizio reso al Ssn è pubblico perché va ai cittadini. La vera differenza, quindi, non è tanto tra pubblico e privato ma tra quello che funziona e quello che non funziona.
Dobbiamo andare verso regole simili che permettano ai due sistemi di essere sempre più integrati". Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenendo a Roma in occasione della presentazione del libro 'Nella storia della sanità italiana - Cinquant'anni di Aiop', che si è svolta presso la sala degli Angeli di Palazzo Brancaccio.
"Il privato- ha proseguito- non è un nemico, come molto spesso è stato visto da alcuni che hanno fatto un errore di valutazione creando una contrapposizione che in realtà nuoce il sistema non favorendo l'integrazione e soprattuto il sevizio reso ai cittadini. Una volta che la Regione o lo Stato paga un servizio dall'erogatore, che questo sia pubblico o privato non ha più senso perché il servizio è pubblico, in quanto lo paghiamo noi, è convenzionato e al cittadino deve arrivare nella giusta maniera. A quel punto, ripeto, la differenza è se il sevizio funziona o meno, se una struttura cura bene oppure male, se risponde agli stessi requisiti, se rientra nel piano esiti, se ha una qualità di erogazione oppure quanto costa. Sono queste le differenze ed è e su questo tipo di livelli che stiamo cercando di lavorare, portando anche- ha concluso- delle azioni importanti nella struttura pubblica".
AIOP: "SANITÀ PRIVATA COSTA SOLO 15% SPESA TOTALE" - Oggi l'ospedalità privata conta 52.780 posti letto, 12mila medici, 26mila infermieri e 32mila operatori di supporto, assicurando il 25% del totale delle prestazioni erogate e costando solo il 15% della spesa sanitaria nel suo complesso. Sono alcuni dati emersi a Roma in occasione della presentazione del libro 'Nella storia della sanità italiana - Cinquant'anni di Aiop', che ripercorre i 50 anni di storia dell'Associazione italiana ospedalità privata. L'evento si è svolto presso la sala degli Angeli di Palazzo Brancaccio, alla presenza del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e del presidente dell'Aiop Gabriele Pelissero, che si sono confrontati in un faccia a faccia relativo ai temi riguardanti lo stato dell'arte del nostro welfare sanitario.
"All'Aiop aderiscono 500 ospedali privati del nostro Paese- ha detto Pelissero- e questi 50 anni dell'Associazione, maggiormente rappresentativa dell'imprenditoria sanitaria, segnano un traguardo importante per tutto il Servizio sanitario nazionale. Il 93% delle strutture (459) e l'88% dei posti letto (46.700) attualmente risultano essere accreditati con il Ssn, ricoverando annualmente più di un milione di degenti, per un totale di 8 milioni e 500mila giornate di degenza, con un'incidenza del 13,5% sull'intero monte di giornate ospedaliere, impegnando meno dell'8% delle risorse che il Servizio sanitario nazionale assegna all'attività ospedaliera, con indicatori di performance del tutto simili a quelli delle strutture pubbliche più sofisticate".
Il nostro Ssn nasce formalmente il 23 dicembre 1978 con la legge 833, dopo un lungo e articolato dibattito culturale e politico, con tre prerogative importanti: universalità e solidarietà, accentramento di tutte le attività di prevenzione cura e riabilitazione, e gestione interamente pubblica del sistema. "All'epoca- ha proseguito il presidente di Aiop- la nostra Associazione aveva alle spalle già 12 anni di attività: nel 1980 l'ospedalità privata rappresentava il 14% della disponibilità dei posti letto ospedalieri, per raggiungere il 21% nel 1997. Pur in un clima ideologico sostanzialmente ostile, in 50 anni l'imprenditoria sanitaria è riuscita a superare non pochi cambiamenti, rappresentati soprattutto da tre riforme sanitarie: la prima appunto quella del 1978, la seconda sintetizzabile nei decreti legislativi 502/92 e 517/93, espressione del governo guidato da Giuliano Amato, e la terza, del 1999, comunemente definita la 'riforma Bindi'".
Dal 2012 al 2016, intanto, il comparto sanitario è stato aggredito "da pesanti tagli lineari- ha sottolineato ancora Pelissero- quantificabili in 20 miliardi di euro, estremamente penalizzanti e potenzialmente forieri di un cambiamento strutturale della natura universalistica e solidale del nostro Ssn. Se pensiamo allora che la sopravvivenza del nostro welfare sanitario passi da un significativo incremento della spesa pubblica sanitaria, siamo sulla strada sbagliata. Oggi più che mai si rende necessaria l'introduzione di fattori di efficientamento e di competitività, attraverso la realizzazione di un autentico pluralismo di erogatori, basato sulla libera scelta del luogo di cura e sull'applicazione concreta del pagamento a prestazione".
Questo percorso, secondo il presidente dell'Aiop, è ancora frenato dalla presenza "di una predominante componente di erogatori pubblici inefficienti e autoreferenziali- ha sottolineato ancora- che generano una spesa improduttiva che Aiop stima tra i 5 e i 10 miliardi di euro. Rendere produttiva questa spesa è la grande sfida che ci aspetta per gli anni a venire. Nel 50esimo anniversario della nostra fondazione siamo però fiduciosi, perché per la prima volta dopo 6 anni, la Legge di Stabilità 2016 non contiene tagli alla sanità, ma introduce una serie di norme innovative e coraggiose. Un primo e solido intervento- ha concluso- per un autentico processo riformatore".
(Wel/ Dire)