(DIRE) Roma, 12 mag. - "Ogni volta che una donna si espone allattando viene tacciata di strumentalizzare il suo corpo o di compiere un'azione di tipo violento, anche se non si capisce davvero cosa ci sia di violento in questo atto. Vediamo donne nude in tutte le salse e poi ci scandalizziamo se ne vediamo una donna allattare. L'allattamento non è un atto volgare ma di vita e purtroppo c'è stata una demonizzazione di un qualcosa che è l'atto più naturale e più bello. Serve quindi costruire una cultura dell'allattamento al seno, non a parole ma nei fatti". Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenendo a Roma alla prima conferenza nazionale 'Promozione e sostegno dell'allattamento al seno' nell'ambito della campagna di comunicazione ministeriale sul tema.
"Oggi allattare è veramente complicato- ha proseguito- ed è come se ci fosse un tabù. E lo dico io che, come molte altre donne, l'ho dovuto fare lavorando: mi sono dovuta nascondere nei ristoranti, nei bagni degli aeroporti e mi sono dovuta tirare il latte nei posti più stani. Questo perché manca un'educazione ma soprattutto dei luoghi riservati alle donne che devono allattare: penso ai mezzi pubblici, ai treni, agli aerei, agli autobus oppure ai parchi". Secondo Lorenzin le donne possono benissimo allattare e lavorare contemporaneamente, ma "bisogna metterle in condizioni di poterlo fare- ha sottolineato- Siamo fatte per allattare anche sotto i bombardamenti, quindi possiamo farlo anche al telefono mentre lavoriamo. Bisogna però creare un contesto che permetta a tutte di farlo, anche con un'accettazione dall'altra parte, perché stiamo facendo qualcosa di prezioso per i nostri bambini".
Ha concluso il ministro: "Le cose da fare sono tante, ma prima di tutto occorre riportare una cultura dell'allattamento al seno in un Paese che ha tasso natalità zero. In primis bisogna quindi ridare prestigio alla maternità e normalizzare quegli atti che ne fanno parte e che garantiscono la salute della madre e del figlio".
(Wel/ Dire)