(DIRE) Roma, 6 mag. - "Renzi, giù le mani dall'assistenza medica notturna". Questo il duro messaggio e la denuncia del Sindacato medici italiani rispetto "alla grave situazione in cui rischia di 'precipitare' l'organizzazione della continuità assistenziale e dell'emergenza-urgenza territoriale del nostro Paese, con la prospettata approvazione dell'atto di indirizzo per il rinnovo della convenzione dei medici di medicina generale e pediatri. Un provvedimento che, appunto, prevede l'eliminazione, dalle ore 24 alle 8, di questo servizio e che avrà come inevitabile conseguenza la chiusura di tutte le postazioni di guardia medica come strutturate oggi e l'inevitabile uso improprio del 118 e il conseguente intasamento del Pronto soccorso".
"Chiudere, nelle ore a grande rischio, come quelle notturne, il servizio di guardia medica e distogliere il 118 dalla sua funzione essenziale di emergenza- continua lo Smi nella nota- significa abbandonare i cittadini a se stessi lasciando interi territori senza alcuna presenza del Ssn. Continua così, inesorabile, la 'demolizione' di tutti i servizi socio sanitari nei comuni dove, solo a parole, si dice di voler combattere l'esponenziale processo di spopolamento. Abbandonare i deboli, i malati, i bisognosi non è etico e viola i principi fondanti della sanità pubblica e universale e quelli stessi sanciti dalla Costituzione. È necessario avere la consapevolezza che, di fatto, si stanno smantellando i presidi del Ssn, soprattutto nei piccoli centri. Con la scusa di riorganizzare in H16 il servizio sanitario territoriale si sta camuffando la disarticolazione dell'assistenza sanitaria del territorio così come concepita fino ad oggi".
Lo Smi, su questo tema, ha quindi organizzato una protesta davanti a Montecitorio per l'11 maggio e invita a firmare la petizione lanciata su change.org.
(Wel/ Dire)