(DIRE) Roma, 27 lug. - "Chi in questi giorni ha ironizzato sulla mia posizione, definendomi addirittura 'illiberale', credo sia stato troppo impegnato nei corsi di recupero di Friedrich von Hayek per andare in giro sulle strade italiane, parlare con i giovani, con gli insegnanti, con i genitori, con i medici in pronto soccorso. E forse per questo non sanno di cosa stanno parlando. Io ricevo centinaia di medici, visito decine di pronto soccorso al mese, so cosa accade in questo Paese, in quello reale e non sulle bacheche dei social, dove la violenza verbale si alterna alla disinformazione". Replica cosi' con un lungo post su Facebook il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, alle parole di Roberto Saviano, che sul social network l'ha tacciata di essere 'ignorante' sulla cannabis.
"Io ho i report dei carabinieri- prosegue Lorenzin- che mi informano su cosa accade in troppi locali delle nostre citta', dove moltissimi minorenni nonostante le leggi bevono fino all'ubriacatura, fumano erba, producono quello sballo che e' di moda perche' qualcuno ha impartito loro modelli sbagliati.
Abbiamo fatto credere ai giovani che tutto possa essere provato, e ora c'e' chi vuole somministrare loro anche l'idea che ci sia una droga che non fa male".
Cio' detto, "qualche scrittore", aggiunge ancora il ministro, ha sostenuto che "gli attentati vengono finanziati con i proventi delle droghe leggere. A lui risponde il grande magistrato antimafia Nicola Gratteri: 'Dai talebani arriva l'eroina. La guerra in Afghanistan e' servita solo ad arricchire i talebani, il prezzo dell'eroina si e' abbassato e il consumo e' cresciuto'". Di questa affermazione, al ministero della Salute "abbiamo dati che confermano- sottolinea Beatrice Lorenzin- perche' anche nel nostro Paese il consumo di eroina e' cresciuto. Ho voluto aprire questo contributo alla discussione parlando di legalizzazione della droga come provvedimento di contrasto alla criminalita' giusto per sgomberare il campo dalla prima e per molti aspetti piu' imbarazzante e ipocrita argomentazione a sostegno di una liberta' di fare fumare cannabis ai nostri ragazzi. Una liberta'- conclude- che non coincide con la tutela della salute".
(Wel/ Dire)