(DIRE) Roma, 23 giu. - "Con l'accordo firmato tra Regione Lazio e sindacati si avvia la stabilizzazione di oltre 500 co.co.co, soprattutto medici che lavorano nella sanità. L'intesa fa seguito a quella raggiunta lo scorso anno per regolarizzare in modo stabile i lavoratori precari a tempo determinato. L'accordo è stato firmato per la Regione dalla Cabina di regia e dal direttore generale della sanità mentre le sigle sindacali sono quelle dell'Anaao, Anpo, Fials medici, Cisl medici, Cimo, Aaroi, Fvm, Fedirsanità, Cosmed, Fassid, Sinafo, Smr, Fp Cgil, Cgil Medici. Le aziende dovranno definire entro l'11 luglio 2016 l'elencazione di tutti i posti vacanti ricoperti con le diverse tipologie di personale precario, ivi compresi i rapporti di tipo flessibile nelle diverse forme; la Regione Lazio si impegna con successivo provvedimento ad emanare entro il 15 luglio 2016 l'avvio delle procedure concorsuali straordinarie di cui alla legge 208/15 art. 1, comma 543; che si utilizzino le graduatorie concorsuali regionali vigenti per l'ulteriore stabilizzazione di personale in posizione immediatamente utile, anche per il personale medico, tecnico-professionale e infermieristico titolare di contratto di lavoro delle tipologie di cui al comma 543 dell'art. 1 delle legge 2008 ed in possesso dei requisiti ivi previsti. Le parti, coerentemente con la normativa nazionale e regionale identificano, ai fini delle relative procedure di stabilizzazione, nell'attuale fase, le seguenti tipologie di rapporto di lavoro (flessibile): i contratti di lavoro subordinato a tempo determinato non ricompresi nel DPCM; i contratti di lavoro autonomo nella forma della collaborazione coordinata e continuativa; gli incarichi dirigenziali con contratto di lavoro a tempo determinato". Lo ha fatto sapere con una nota la Regione Lazio.
"Finalmente la stabilizzazione dei lavoratori co.co.co, sembrava un sogno invece ci siamo riusciti- spiega il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti- E' la dimostrazione che se c'è la volontà le cose possono cambiare. Un nuova svolta della sanità della nostra regione. Andiamo avanti così".
Nell'ambito della programmazione del fabbisogno di personale per il triennio 2016-2018 le parti, al fine di rendere trasparente il complessivo percorso di stabilizzazione del personale 'precario' decidono di prevedere per l'anno 2017 una ripartizione percentuale del budget assunzionale per garantire le nuove stabilizzazioni.
CISL FP-UIL FPL: NO ACCORDO CON REGIONE, NON TUTELA PRECARI - "Un accordo che non contiene alcuna garanzia per il personale precario che già oggi assicura i servizi sanitari". Così Cisl Fp e Uil Fpl respingono il Protocollo d'intesa proposto dalla Regione Lazio. Un accordo "al ribasso- sottolineano Roberto Chierchia e Sandro Bernardini, segretari generali delle due federazioni- teoricamente diretto a stabilizzare il personale precario che non possiede i requisiti del Dpcm 6 marzo 2015 ma per il quale ancor oggi non sono partite- benché a più riprese annunciate- le procedure di stabilizzazione relative al triennio 2016/2018". Le ragioni per le quali Cisl Fp e Uil Fpl non hanno firmato il protocollo sono strettamente connesse alla esclusione dalla garanzia di riserva previsto nella finanziaria per l'anno 2016- il 50% dei posti che verranno messi a concorso- del personale che da numerosi anni opera all'interno delle Aziende Sanitarie del Lazio con altre forme di rapporto di lavoro flessibile, i cosiddetti contratti atipici. "Il protocollo ricomprende sicuramente tutto il personale medico, forse poche decine di tempi determinati dell'ultima ora afferenti al comparto, ma esclude purtroppo le migliaia di lavoratori che da oltre 10 anni operano nel Ssr e che, se non ricomprese nel protocollo, non avrà alcuna garanzia, o meglio riserva, nei concorsi che si andranno a bandire entro il corrente anno.
Riteniamo tutto ciò in totale controtendenza rispetto alle pubbliche dichiarazioni istituzionali di dare massima garanzia a tutto il personale cosiddetto precario. Plaudiamo alla decisione regionale di esercitare una facoltà che una legge sbagliata le concede, ma non possiamo sottoscrivere un protocollo che non tiene conto, rispetto al resto d'Italia, della grande anomalia de Lazio che ha derogato al blocco del turnover degli ultimi 10 anni precarizzando migliaia di professionisti della sanità (infermieri, tecnici, ostetriche, terapisti, etc). Infatti in questa regione con il placet delle varie giunte susseguitesi nel tempo, si è proceduto alla assunzione per il tramite di discutibili strumenti di reclutamento (lavoro somministrato, esternalizzazione a cooperative etc.), di personale al quale tale protocollo non riconosce poi i medesimi diritti alla stabilizzazione. La Cisl e la Uil non sono d'accordo e non sottoscrivono accordi che creano diseguaglianze", concludono Chierchia e Bernardini.
(Wel/ Dire)