(DIRE) Roma, 21 giu. - "Abbiamo la consapevolezza di riuscire a guarire una certa frazione di pazienti. Alcuni tipi di linfomi aggressivi, come il diffuso a grandi cellule, ha un tasso di guarigione quasi del 50% con l'immunochemioterapia. I progressi ci sono, abbiamo sempre piu' scelte terapeutiche alternative tra loro, ma efficaci, che ci permettono di personalizzare il trattamento a seconda del paziente". Lo ha detto, all'agenzia Dire, Fabrizio Pane, professore ordinario di Ematologia dell'università Federico II di Napoli e presidente della Sie (Società italiana di Ematologia), in occasione della presentazione a Roma della Giornata nazionale contro leucemie, linfomi e mieloma.
"Abbiamo fatto l'esempio della leucemia mieloide cronica- ha proseguito- Ci sono 2mila pazienti in Europa che hanno interrotto il trattamento. La promielocitica acuta guarisce ormai quasi in tutti i casi. Ma per ottenere ulteriori progressi la ricerca va condotta con una collaborazione trasparente tra il mondo accademico e quello dell'industria. Siamo in un periodo in cui le risorse pubbliche per la ricerca sono molto scarse".
Guarire da alcune forme di leucemia, lasciarsi alle spalle i farmaci e i loro effetti collaterali, quindi, si puo'. Secondo un recente studio, si parla appunto di oltre il 50% dei pazienti con leucemia mieloide cronica in remissione completa a un anno dalla sospensione della terapia. A diffondere il dato è stata l'Ail (Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma). "Le malattie del sangue sono sempre piu' curabili e i risultati della ricerca eccezionali, qualche volta addirittura impensabili" ha detto il presidente Franco Mandelli.
(Wel/ Dire)